Proteste della Cgil siciliana dopo l’approvazione da parte della commissione Ambiente e territorio della Regione di un provvedimento sull’acqua che “elude obiettivi importanti e qualificanti per una riforma del settore nel senso della ripubblicizzazione”. Su questo tema è stato presentato mesi fa un disegno di legge di iniziativa popolare con in calce l’adesione di 35 mila cittadini, 135 Comuni e una provincia regionale.

Per Antonio Riolo, della segreteria regionale Cgil, e Alfio La Rosa, del dipartimento ambiente del sindacato, il testo approvato non ha “niente a che vedere con la riforma organica del ciclo delle acque a tutela dei cittadini, del territorio e dei lavoratori del settore, che noi chiediamo. Inoltre non rispetta la direttiva europea in materie di acque, con il rischio di apertura di una procedura di infrazione e delle conseguenti sanzioni, ed elude l’obiettivo della completa ripubblicizzazione del servizio idrico per uso potabile”.

All’Ars, dunque, la Cgil chiede di “ripartire, approvandolo, dal disegno di legge di iniziativa popolare che punta alla ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia e a istituire principi di tutela, governo e gestione pubblica delle acque e che ha già raccolto ampio consenso tra i cittadini”.