La crisi di mercato che ha investito quest’anno il comparto degli agrumi in Sicilia si sta scaricando pesantemente sui braccianti. E’ l’allarme lanciato dalla Flai Cgil regionale, visto che i braccianti hanno effettuato giornate di lavoro in meno, e rischiano quindi di non  raggiungere il numero minimo utile ad usufruire della disoccupazione agricola. 

“Chiediamo al governo Crocetta la costituzione di un tavolo di crisi- dice il segretario generale regionale, Salvatore Tripi- la riconferma delle giornate di lavoro dell’anno precedente per chi non ha potuto effettuarle a causa della crisi e l’avvio del confronto sui fondi del Psr (piano di sviluppo rurale  2014/2020) per il rilancio del settore”. 

Ma il problema riguarda anche il governo nazionale, perché la legge Fornero sulle pensioni non riconosce il lavoro in agricoltura come lavoro pesante e usurante e rende dunque ancora più difficile la situazione dei lavoratori agricoli siciliani.

Intanto nella Sicilia orientale la mobilitazione dei lavoratori è stata già avviata e un’iniziativa sindacale  è in programma nei prossimi giorni a Francofonte, comune a vocazione agrumicola. “L’auspicio- scrivono in una nota i segretari della Flai di Catania, Caltagirone e Siracusa- è quello di potere avviare un confronto con le istituzioni regionali e l’ufficio regionale del lavoro per affrontare il tema non più rinviabile della condizione dei lavoratori agricoli”. 

Il tavolo chiesto dovrà affrontare anche, per il sindacato dell’agroindustria della Cgil i temi di una riforma del mercato del lavoro che consenta di contrastare lavoro nero e caporalato e dell’adozione degli interventi necessari a rendere competitivo il settore "concentrando l’offerta con nuove forme di associazionismo”. 

La Flai torna inoltre a sottolineare la necessità di una riforma degli ammortizzatori sociali da parte del governo nazionale che preveda un sostegno per i braccianti agricoli che non riescono a maturare il diritto all’indennità di disoccupazione. “E’ opportuno che anche la Regione faccia la sua parte – aggiungono- convocando subito le parti sociali per definire un accordo che preveda ammortizzatori sociali in deroga per gli operai agricoli, viste le ricorrenti crisi di mercato”.