Manifestazioni della Cgil si terranno venerdì 19 dicembre davanti a tutte le prefetture della Sicilia per protestare contro la revoca della mobilità in deroga decisa dal ministero del Lavoro per tutti coloro che l’abbiano ottenuta dopo il 3 agosto non avendo i requisiti indicati da decreto Poletti varato in quella data.

“Col provvedimento - osserva il sindacato - vengono esclusi dal trattamento tutti i lavoratori che abbiano in precedenza usufruito della mobilità ordinaria, dell’indennità di disoccupazione Aspi e mini Aspi o dell’indennità di disoccupazione agricola. Difficile dire con esattezza il numero delle persone che rischiano la revoca, che sono comunque alcune migliaia. Dal 3 agosto sono stati emessi nell’isola 3.052 decreti per un totale di 5.801 lavoratori coinvolti e circa 90 milioni di euro impegnati”.

Nella lista si trovano casi come Telecom Srl di Palermo, qualche ente di formazione di Agrigento, ma anche piccolissime realtà come case di cura o pubblici esercizio “e per ognuno di questi casi - osserva Monica Genovese, responsabile del mercato del lavoro nella segreteria regionale - occorrerebbe verificare se i lavoratori abbiano in precedenza usufruito dei trattamenti indicati come ostativi alla concessione della mobilità in deroga dalla circolare del ministero. In ogni caso - sottolinea la sindacalista - riteniamo sbagliata una misura che penalizza così fortemente i lavoratori di una realtà in crisi come la Sicilia, nella quale negli ultimi anni sono andati perduti 211 posti di lavoro e dove abbattere le tutele potrebbe avere effetti dirompenti sulla coesione sociale”.

Già nelle settimane scorse la Cgil ha chiesto all’assessore regionale al Lavoro l’apertura del confronto “per affrontare questa complessa problematica e trovare soluzioni. Però - sottolinea Genovese - non abbiano ancora ottenuto risposta. Le manifestazioni di venerdì sono dunque il nostro primo passo e se non ci sarà un riscontro seguiranno altre iniziative di lotta, perché la situazione è esplosiva e una sottovalutazione non è ammissibile”. Il maggiore numero di decreti dal 3 agosto riguarda Catania, 1.312 per 2.096 lavoratori; Palermo, 579 decreti per 1.601 lavoratori; Messina 454 decreti per 911 persone coinvolte.