"Nel corso del presidio dei lavoratori del gruppo Secur, che abbiamo indetto il 15 gennaio di fronte alla sede del ministero dello Sviluppo economico per protestare contro la mancata erogazione di sette mensilità ai dipendenti, siamo stati ricevuti dai dirigenti del Mise per fare il punto su una situazione insostenibile, che, soltanto a Roma, riguarda centinaia di persone". È quanto dichiarano in una nota congiunta Marco Feuli e Paolo Le Foche, rispettivamente funzionario dipartimento servizi Filcams di Roma e Lazio, e segretario territoriale della Fisascat di Roma e Lazio.

I due sindacalisti aggiungono di "aver appreso con cauta soddisfazione che il ministero, garante, lo scorso febbraio, del passaggio dei lavoratori Sipro al gruppo Secur, sta muovendo dei passi a tutela dei dipendenti, che da agosto non ricevono lo stipendio. Al tempo stesso, però, abbiamo chiesto quali siano le prospettive occupazionali per persone che non riescono più a far fronte alla mancanza di retribuzione. Non si può andare avanti nella più totale incertezza e assenza di garanzie. A ciò si aggiunge una constatazione inquietante: il Mise non sa nulla riguardo al presupposto ingresso di un nuovo socio nel gruppo Secur, che aveva così rassicurato i dipendenti sull'erogazione delle spettanze correnti e degli arretrati".

"Nei prossimi giorni – concludono i dirigenti sindacali –, sarà convocato un comitato di sorveglianza per trovare soluzioni concrete a una vicenda che fa vivere nella tensione i lavoratori e le loro famiglie. Per quanto ci riguarda, non abbasseremo la guardia e resteremo giorno dopo giorno al fianco dei dipendenti".