Non solo Pirelli. Secondo quanto riportato dalla stampa oggi un altro pezzo importante dell’industria italiana starebbe per finire in mani straniere. Si tratta di Pininfarina, la storica azienda torinese, verso la quale ha manifestato il suo forte interesse il colosso indiano Mahindra. “Il fatto desta molta preoccupazione – ha detto Alberto Tomasso, segretario generale Cgil Piemonte nel suo intervento di questa mattina su RadioArticolo1 (qui il podcast) –. Non tanto perché il passaggio sarebbe a una proprietà estera. Il problema è la confusione per la totale assenza di una politica industriale nel nostro paese. Il rischio è che altri possano decidere le sorti della nostra economia. Anche perché non si capisce bene qual sia il profilo finale di queste acquisizioni: si acquistano le aziende o il loro mercato? Si comprano marchi per chiudere e produrre altrove o si intende investire all'interno del nostro paese? Su questi punti bisogna fare chiarezza”.

Questione Pininfarina, ed eventuali ricadute a parte, anche in Piemonte la crisi non sembra affatto finita. “La scorsa settimana – ha detto Tomasso – abbiamo avuto un incontro con Chiamparino che fortunatamente è ben consapevole della portata dei problemi e che si è assunto la responsabilità nei confronti prima della Fiom e il giorno dopo di Cgil, Cisl e Uil di aprire formalmente anche con le parti imprenditoriali una discussione per capire come affrontare l'emergenza lavoro, anche attraverso forme di intervento straordinarie”. Quei pochi posti di lavoro che si determineranno “corrono infatti il rischio, per effetto del Jobs Act, di essere riservati quasi esclusivamente ai giovani. E invece qui ci troviamo di fronte a decine di migliaia di lavoratori meno giovani per i quali, per effetto della fine della cassa integrazione e della cassa integrazione in deroga, in primavera la situazione rischia di diventare esplosiva”. Se non riuscirà a trovare una soluzione, per Tomasso si rischia di “arrivare a uno scontro generazionale”.

Poi c’è la situazione dei tagli di bilancio e dei servizi. Anche in questo caso, ha detto Tomasso, c’è grande attenzione da parte di Chiamparino e della giunta: “Però è chiaro che siamo di fronte a ulteriori tagli, in particolare nei trasporti, sanità e assistenza. Il rischio è che a pagare di più siano le persone economicamente e contrattualmente più deboli: in particolare i pendolari, gli studenti, i non autossufficienti”. Alla Regione, la Cgil ha chiesto, anche per questo, “di affrontare con forza la questione dell’evasione fiscale. Bisogna mettere in campo una politica che non può essere lasciata solo in mano all’agenzia delle entrate. Proprio ieri abbiamo proposto che la Csi, una grande azienda informatica partecipata dalla Regione, diventi il centro di coordinamento per la messa in rete dei dati che vengono dal catasto, dall'agenzia delle entrate, dal pagamento dei bolli auto e dalle tasse sulle imbarcazioni. Il tutto da utilizzare per la lotta all’evasione fiscale”.