Quattrocento ricorsi già presentati da iscritti Flc Cgil e oltre duemila complessivamente a livello regionale. Ma molti altri precari potranno avviare un’azione con ragionevoli speranze di successo, se il Governo non interverrà per sanare la situazione, ottemperando ai suoi obblighi nei confronti dei lavoratori e dell’Unione Europea. È quanto sostiene il sindacato scuola della Cgil, con il suo segretario regionale Adriano Zonta, che traccia un quadro della vertenza precari dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea. Che il 26 novembre scorso, lo ricordiamo, ha sancito il diritto all’assunzione a tempo indeterminato per i precari della scuola – «docenti e Ata», puntualizza Zonta – con più di 36 mesi di servizio.

"La Corte – spiega il segretario – ha stabilito quello che la Flc sostiene da tempo: e cioè che lo Stato italiano non rispettava il diritto europeo. Un pessimo esempio per un datore di lavoro che dovrebbe invece essere il garante della legalità. Ora, finalmente, i diritti dei precari possono essere riconosciuti. E i lavoratori della scuola hanno un motivo in più per aderire allo sciopero generale proclamato da Cgil e Uil per il 12 dicembre: chiedere un intervento del Governo per regolarizzare i precari, ancora più urgente dopo la sentenza della Corte".

Le vertenze avviate a livello regionale dalla sola Flc-Cgil sono 400, su un totale di ricorsi presentati che secondo le stime di Zonta supera quota 2mila. Se la maggior parte era in sospeso in attesa della sentenza della Corte, adesso l’esito positivo appare scontato. Ma la platea potenziale degli aventi diritto è più ampia, sostiene la Flc, che parla di sentenza annunciata e invita tutti i precari della scuola a verificare la propria situazione rivolgendosi al sindacato. "La normativa europea in materia – commenta anzora Zonta – è chiarissima già da 15 anni. L’Italia se n’è fatta beffa e adesso, oltre ai risarcimenti dovuti ai precari, si profila anche la procedura d’infrazione, con multe miliardarie. Da qui l’urgenza di un intervento di Governo e Parlamento".

Ma quello dei precari non è l’unico tema caldo. Con una lettera inviata al ministro dell’Istruzione e alla Giunta regionale, la Flc ha ufficialmente chiesto un intervento per garantire una guida all’Ufficio scolastico regionale, ad oggi privo di un vertice. "La mancanza di supporto agli uffici periferici e alle scuole, unita all’organizzazione scolastica voluta dalla precedente dirigente, stanno mettendo in gravi difficoltà tutto il sistema scolastico regionale», denuncia Zonta, che ribadisce «il ruolo fondamentale svolto dall’Usr nel garantire l’esigibilità del diritto allo studio attraverso un buon funzionamento del sistema scolastico". Ad aggravare la situazione il mancato rinnovo delle deleghe di reggenza ai dirigenti dell’Usr e delle sedi periferiche, gli ex provveditorati, scadute il 26 novembre. Ecco perché Zonta chiede "una dirigenza certa e il personale necessario per riportare l’Usr alla normalità, consentendogli di fornire il giusto supporto all’organizzazione scolastica della nostra regione".