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“La paura si contrasta con la sicurezza e con la convivenza piena delle tante donne e dei tanti uomini che condividono lo stesso spazio e tempo. Alla paura delle armi, all’uso delle armi e del terrore, bisogna opporre la scelta della diplomazia e della pace, del rispetto reciproco, della religione come scelta individuale. La Cgil è fondata su questi valori”. Sono parole appassionate e commosse quelle di Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, apparse domenica 22 novembre sulla rubrica settimanale “Quadrato Rosso” sul quotidiano L’Unità. Parole centrate sui “valori” del sindacato: “Tra i suoi iscritti, nei luoghi di lavoro ci sono persone con nazionalità, tradizioni, culture, religioni diverse, qualche volta in conflitto nei loro paesi di origine. Eppure condividono lo stesso lavoro, le stesse esperienze, le stesse gioie e gli stessi problemi La Cgil è impegnata perché essere un lavoratore significa condividere fatiche, difficoltà e risultati. Lavorare insieme fa convivere tutti e tutte”.
Nel suo intervento Camusso riparte dai terribili attentati che il 13 novembre scorso hanno sconvolto Parigi. “Hanno colpito e colpiscono persone. Hanno l’obiettivo di violare e impedire la libertà di ognuno. Abbiamo tutti il dovere di difendere le nostre libertà individuali e collettive. Senza questo rispetto e questa scelta non c’è integrazione, coesione: anzi, ognuno diventerà nemico dell’altro. Dire che quanto accaduto a Parigi è un’immensa tragedia per la Francia, per l’intera Europa, per ognuno di noi, non rende pienamente lo sgomento e l’angoscia che viviamo ogni volta per ogni attentato. In tutti i luoghi del mondo” scrive il segretario generale Cgil. Rivolgendo anche un apprezzamento al governo italiano, che “bene fa a richiamare l’intera Europa alle sue responsabilità, alla necessità di una politica comune, di una condivisione e di un coordinamento tra le sue forze di sicurezza. E, nello stesso tempo, a invitare a non cambiare le nostre abitudini e i nostri valori”.
Per la Cgil, l’unica via per assicurare prosperità e sicurezza è quella di rafforzare l’idea di “un mondo che deve darsi la dimensione multiculturale e integrata. E siamo qui a camminare insieme a chi crede in questi valori: siamo sulla stessa strada, contro chi semina il terrore. Perché alla brutalità delle armi e del terrore dobbiamo opporre l’istruzione, il diritto all’istruzione, le scuole che non possono e non vogliono essere luogo di separazione, ma di confronto, conoscenza, condivisione”. Sono allora la “scuola e il lavoro, quello che c’è e quello che va creato, il cemento essenziale per i processi di integrazione”. In conclusione, il segretario generale ricorda che “nelle nostre città, nei luoghi di lavoro, come nella Cgil, ci sono tanti e tante che sono nati o diventati cittadini italiani. Che condividono quindi i principi e i valori delta nostra Repubblica fondata sulla democrazia, la libertà anche di culto, il lavoro, la parità e la libertà delle donne. Questi principi e valori, che vogliamo condivisi in Europa, ci permettono di battere il terrorismo, con lo sguardo sereno verso il mondo. Se non guarderemo oltre i nostri confini, non sapremo costruire un futuro libero e senza paura per i nostri figli”.