"Noi non siamo esuberi. Nessun licenziamento deve essere fatto all'ipermercato di Mestre e si devono affrontare i problemi della crisi in modo serio a partire dalle scelte sbagliate della società in questi ultimi anni". È quanto si legge nel volantino di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil che sabato 9 maggio, in occasione dello sciopero nazionale dei lavoratori del gruppo Auchan, sarà distribuito all'entrata dell'ipermercato di Mestre (Ve), dove sono previsti 65 esuberi. 

"Licenziamenti che andranno a colpire - denunciano i sindacati - tutti semplici addetti con l'esclusione totale dalla procedura di capi reparto, capisettore, settore staff/servizi e settore direzione. Questa è una decisione prepotente, arrogante e autoritaria - accusano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil - dopo quasi 7 anni di crisi economica scelte sbagliate da parte del management aziendale vengono fatte ricadere sui semplici addetti, che già molto hanno dato per attenuare il calo di fatturato".

"Negli ultimi anni la direzione di ipermercato ha disdetto ogni forma di accordo e prassi interna in ipermercato - proseguono i sindacati nel volantino dello sciopero - a partire dal riconoscimento delle pause retribuite, perché questo 'avrebbe permesso' di recuperare produttività. E da ultimo il contratto integrativo aziendale che cesserà i suoi effetti dal 1 luglio. Ma a loro non basta! E oggi si vogliono licenziare 65 persone".

I sindacati osservano che "fino a qualche mese fa in Auchan a Mestre si assumevano lavoratori somministrati per coprire i presidi necessari. Cosa è cambiato? - chiedono Filcams, Fisascat e Uiltucs - Come mai improvvisamente una dichiarazione di 65 esuberi?" La risposta secondo le tre sigle è chiara: "Questa dichiarazione di esuberi è vera e propria rappresaglia - dicono - a fronte del rifiuto da parte dei sindacati a livello nazionale di accettare la sospensione dell'integrativo, della quattordicesima mensilità per il 2015 e il demansionamento di un livello per tutti gli addetti del Sud Italia". 

"Si vogliono dipendenti sottopagati, questa è la verità - concludono i sindacati nel volantino - Nessuna possibilità di discussione su strumenti alternativi, tra i quali ammortizzatori sociali, e nessuna garanzia di salvaguardia dell'occupazione nel caso di un eventuale accordo! Prendere o lasciare".