"Esprimiamo nuovamente la nostra preoccupazione per le notizie che arrivano dall'Iran sulla sorte di Sakineh Mohammadi Ashtiani e per le procedure investigative e giudiziarie in corso nei suoi confronti". E' quanto si legge in una nota diffusa oggi (10 dicembre) dalla Cgil.

"All'annuncio della sua liberazione, di ieri - prosegue Corso Italia -, rivelatosi poi infondato, hanno fatto seguito le notizie che le autorità iraniane hanno portato la donna ed il figlio nella vecchia casa di famiglia per riprendere  con una emittente televisiva, Tv Press, controllata dallo Stato, la ricostruzione  dell'accaduto per trasmetterlo sul circuito televisivo, come nuova confessione, a conferma dell'accusa di adulterio e di omicidio del marito".
  
"Sarebbe questa la seconda 'confessione' estorta alla donna, violando il diritto al processo equo ed il diritto a non essere costretti ad incriminare se stessi. Proprio oggi, 62° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, invochiamo il rispetto di questa Dichiarazione e dei diritti che la comunità internazionale, nel corso di questi anni è riuscita ad affermare chiedendone l'applicazione a tutti gli essere umani, da parte di tutti gli Stati civili".