La Sagemcom di Campogalliano (Modena) ha inviato una comunicazione formale ai sindacati e alle Rsu, in cui dichiara la volontà di trasferire tutta la produzione e i lavoratori in modo collettivo a Città di Castello (Perugia) a partire dal 26 novembre, chiudendo lo stabilimento modenese. La Sagemcom, multinazionale francese che nello stabilimento modenese produce contatori elettrici di ultima generazione, ha rilevato questa società non più tardi di un anno fa, acquisendo le quote detenute da Coop Bilanciai e Cpl Concordia

Da questa mattina (1° ottobre)  Fiom e lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione, scendendo in sciopero permanente con presidio davanti ai cancelli. Nell’immediato la Fiom ha chiesto al Comune di Campogalliano di “convocare un tavolo istituzionale con la presenza anche dell’azienda, per affrontare una decisione che porterebbe al depauperamento del tessuto economico-industriale del nostro territorio. Il Comune si è fatto garante di creare le condizioni perché si possa arrivare a un incontro”.

“Sindacato e lavoratori – affermano Cesare Pizzolla e Stefania Ferrari della Fiom Cgil di Modena – rimandano al mittente la decisione presa in quanto dietro al trasferimento si celano licenziamenti mascherati, poiché è impensabile che un lavoratore modenese possa recarsi a lavorare a 400 km di distanza”. 

All’epoca del passaggio delle quote da Cpl e Coop Bilanciai a Sagemcom, quest'attività era un fiore all’occhiello delle due aziende modenesi; “perché ora invece si decide a distanza di poco tempo di chiudere lo stabilimento modenese?”, si chiede il sindacato. 

La Fiom e i lavoratori “chiedono il ritiro della procedura di trasferimento perché altrimenti si perderanno un sito e 34 posti di lavoro, oltre ad alcuni lavoratori in somministrazione e, quando si chiude un’azienda, la si chiude per sempre. È fondamentale ripristinare le condizioni perché lo stabilimento modenese continui a produrre”.