“Apprendiamo da fonti giornalistiche che una bambina di etnia rom è stata oggetto di un'aggressione e versa in gravi condizioni al Bambino Gesù. Nell’augurarci che sia fatta immediata chiarezza sulle responsabilità ed esprimendo vicinanza alla famiglia della piccola, non possiamo che esprimere forte preoccupazione per il clima di intolleranza che si manifesta nella nostra città nei confronti, in particolare, di coloro che, genericamente, definiamo migranti”. Così, in una nota, la Cgil di Roma e del Lazio.

“In realtà – continua la nota – Roma vive una sorta di abbandono da parte delle istituzioni, priva com'è di politiche di accoglienza e integrazione. Il Comune di Roma consente che problemi pur gravi di sicurezza e convivenza vengano scaricati sulla cittadinanza, in particolare nelle periferie romane, dove più alta è la concentrazione del fenomeno dell'immigrazione e dove maggiore è il disagio sociale. L’assenza di opportunità di lavoro, il lavoro povero, la mancanza di servizi sociali degni di questo nome, la prolificazione di fenomeni malavitosi, la completa assenza di un piano di rilancio della capitale del paese creano una bomba sociale pronta a esplodere”.

“Cominciamo a pensare che in realtà vi sia da parte delle istituzioni una strategia dell’assenza, utile ad alimentare le condizioni di esasperazione e di disagio che rendono giustificabile ogni gesto. Si faccia attenzione. Chi sceglie colpevolmente questa strada si rende responsabile di portare questa cultura regressiva e intollerante a un punto di non ritorno. Roma, città aperta per definizione e storia, non merita di essere lasciata in balia di se stessa. Va recuperata una capacità di accoglienza e convivenza peraltro ancora diffusissima nella società civile e nell’associazionismo diffuso e portato a sistema”, conclude la nota.