Il Tribunale di Hamm, in Germania, ha respinto il ricorso dei due manager di Thyssenkrupp, già condannati in Italia per il rogo del 6 dicembre 2007 che portò alla morte di 7 operai. I due dirigenti sconteranno così 5 anni di carcere in Germania per omicidio colposo e incendio doloso per negligenza. La pronuncia del tribunale arriva a 12 anni dall'incendio a Torino dove persero la vita 7 persone. Il tribunale italiano li aveva condannati in un caso a 6 anni e 10 mesi e nell'altro a 9 anni e 8 mesi, ma in Germania il massimo della pena per questi tipi di reati è 5 anni.

“La pronuncia dei magistrati di Hamm conferma che il processo Thyssenkrupp fu un processo giusto”, commenta Raffaele Guariniello, pubblico ministero del caso Thyssenkrupp, mentre per Graziella Rodinò, mamma di Rosario, uno dei sette operai morti nel rogo di Torino, la sentenza, “è un passo avanti, ma la vera notizia per noi familiari sarà quando ci diranno che saranno entrati in carcere”.

Di “una buona notizia che scaccia il fantasma dell'impunità per i manager tedeschi della ThyssenKrupp”, parla anche Federico Bellono, della Cgil Torino. “Si tratta – osserva – di un atto di giustizia verso le famiglie dei lavoratori vittime della strage del 6 dicembre 2007, ma anche verso la città di Torino e tutti quelli che continuano quotidianamente a subire incidenti sul lavoro, spesso mortali”.

ARCHIVIO (2007) 
Condannati a lavorare, condannati a morire, D.Orecchio
La nostra rabbia, il nostro dolore, G.Airaudo