Ogni giorno, a Palermo, lavorano 350 rider ma la platea complessiva è di almeno di 500 persone, oltre mille in Sicilia. Sono i numeri emersi nel corso della prima assemblea dei fattorini delle consegne di cibo a domicilio, che si è svolta nel pomeriggio presso la Camera del Lavoro, per spiegare le novità normative introdotte dal decreto 'salva imprese' approvato il 3 novembre.

“Alcune delle novità, come la paga oraria, entreranno in vigore fra dodici mesi. Siamo pronti ad avviare forme di contrattazione con le aziende locali del food delivery, e a chiedere degli incontri, per migliorare al più presto le condizioni di lavoro e risolvere i problemi che i lavoratori ci rappresentano – ha dichiarato il segretario generale Nidil Cgil Palermo, Andrea Gattuso –. Il nostro presupposto è che i ciclofattorini debbano essere considerati lavoratori subordinati. Il decreto introduce delle tutele, prendiamo questo dato come positivo, per dire che sia sulla sicurezza che sul compenso deve esserci allineamento al lavoro dipendente, con l'aggancio ai contratti di lavoro nazionali, e alle previsioni Inail per la tutela dei lavoratori”.

L'assemblea ha costituito un primo momento di condivisione delle  problematiche dei rider. “Adesso cominceremo  a cercare delle soluzioni – ha aggiunto  Gattuso - Abbiamo chiesto ai fattorini di allargare la partecipazione il più possibile e provare a costituire dei comitati aziendali. Insieme proveremo  a definire una piattaforma di rivendicazioni, anche per rendere esigibili i contenuti della nuova normativa e andare nella direzione di un lavoro con diritti e tutele garantiti”.

Tanti i problemi affrontati, le storie e le denunce emerse, dagli incidenti durante le consegne a domicilio ai furti e ai danneggiamenti di ciclomotori e bici, dalle difficoltà legate alla comunicazione via chat o via email e all'algoritmo delle applicazione digitali, ai punteggi assegnati ai fattorini, in base alla disponibilità e al gradimento dei clienti. “Se il punteggio è negativo, lavoriamo meno. Avevo raccolto con fatica 100 punti e per cause non dovute alla mia disponibilità, sono tornato a 93 punti: invece di lavorare dieci ore, mi è stata data la possibilità di lavorarne solo tre”, ha detto  un lavoratore.

Cgil e Nidil hanno aperto le porte della sede del sindacato ai ciclofattorini dopo alcune iniziative organizzate con la campagna #NoEasyRiders, con i volantinaggi davanti alle sedi cittadine delle aziende del food delivery. Ora, a disposizione dei rider, c'è anche l'ufficio legale e il patronato per le pratiche di malattia e disoccupazione.

“Siete lavoratori come gli altri e come gli altri avete diritto a essere tutelati. Non siete soli, daremo rappresentanza alle vostre istanze e la vostra unione farà la forza, perché i lavoratori conoscono i punti deboli delle aziende – ha detto il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo – È utile la nascita di un coordinamento tra i lavoratori di tutte le aziende: ci consentirà per portare avanti una vertenza territoriale  per modificare e migliorare la condizione dei rider. Diverse sono le tipologie di lavoro debole e fragile nella nostra città, la Cgil vuole metterle insieme in un unico movimento solidale”.    

“Siamo scesi con il sindacato di strada tre volte in piazza per stare accanto ai rider e torneremo a farlo con cadenza regolare, per rispondere alle vostre domande”, ha detto Riccardo Marotta, del Sol, sportello orientamento lavoro. Ha concluso il segretario nazionale Nidil, Silvia Simoncini. “Vogliamo aprire il 2020 organizzando un'assemblea nazionale dei rider, che vedrà la partecipazione anche di altre categorie come Filt e Filcams. Stiamo iniziando a costruire un legame fra i rider di diverse città. La vertenza è ampia, la strada ancora in salita e quella di oggi è un'assemblea fra le più partecipate. Stiamo raccogliendo le istanze dei lavoratori di Palermo per condividerle con quelle dei riders delle altre città ed elaborare una piattaforma, per aprire un dialogo che parta dalle società locali fino a quelle nazionali e multinazionali del food delivery”.