Siamo alla vigilia dello sciopero generale della scuola. In piazza domani ci saranno anche loro, la Rete degli studenti medi. Ai microfoni di Radioarticolo1 è intervenuto stamattina il loro portavoce, Alberto Irone.

"La 'buona scuola' del governo è tutto fuorchè buona – esordisce l'esponente della Rds –: mancano grandi temi, come una legge sul diritto allo studio, ma penso anche a provvedimenti seri per assicurare adeguate tutele e formazione a tutti, che al momento in quel testo non ci sono. Nel frattempo, la disoccupazione, in particolare quella giovanile continua a salire. Questo, fa molto male alla mia generazione, che non ha futuro, perchè non c'è alcuna possibilità di avere un lavoro stabile, e non c'è alcuna buona scuola senza un buon lavoro". 

"Nella protesta di domani ci saremo tutti, giovani e meno giovani – continua Irone –. I nostri genitori ci sostengono contro un governo che dice che il suo Ddl va approvato, perchè dà un futuro al paese. In realtà, la nostra scuola è sempre più povera, sempre meno inclusiva e sempre più elitaria, come denuncia Susanna Camusso, perchè privilegia chi sta meglio a tutto svantaggio di chi sta peggio. La cosa che temiamo di più è proprio questa: noi oggi siamo dentro una crisi drammatica, con la maggior parte delle famiglie sempre più in difficoltà; perciò, dobbiamo dare di più a chi ha meno e non è in grado di concludere i propri percorsi formativi. È anche quello che chiediamo nell'ambito della discussione in Parlamento, dove siamo stati promotori di un appello assieme ad altre 32 associazioni di settore".

Secondo Renzi, il governo sta investendo nella scuola. "Effettivamente ci sono delle assunzioni, ma non c'è un euro per gli studenti, e in un paese che ha il 23% di dispersione scolastica, concentrata soprattutto nel Mezzogiorno, com'è pensabile realizzare una formazione di qualità? Anche per questo, noi saremo in piazza domani", prosegue la Rds.

Edilizia scolastica: è passato un anno dagli annunci di Renzi, ma è stato fatto poco o nulla in materia. Nel frattempo, le scuole crollano e molti plessi scolastici sono a rischio. "Il problema non si risolve mettendo qualche pezza qua o là, racimolando qualche fondo dalla finanziaria, ma costruendo un piano pluriennale d'investimenti in materia, e per farlo, servono almeno 12 miliardi, come ha confermato lo stesso sottosegretario all'Istruzione, Faraone", sostiene Irone.

La questione precari: 150.000 insegnanti a tempo determinato, ma non tutti verranno assunti. "È un'urgenza a cui bisogna dare subito una soluzione. Lo stralcio per le assunzioni degli insegnanti è prioritario, è in questo siamo d'accordo con i sindacati, anche perchè è una questione che viviamo tutti i giorni nelle nostre scuole, in quanto incide sulla didattica. Il precariato non è un buon lavoro e perciò va risolto al più presto", osserva ancora la Rds.  

"Le nostre agitazioni non si fermeranno qui. Prima della fine dell'anno scolastico e dell'approvazione definitiva del progetto del governo, attuaremo nuova azioni di lotta, per poi riprendere la mobilitazione su più vasta scala nel prossimo autunno", conclude Irone.