C'erano anche tre bambini e nove donne tra gli 89 migranti che sono stati respinti in Libia dopo essere stati intercettati ieri nel canale di Sicilia a 33 miglia di Lampedusa. Un nuovo caso che solleva critiche da organismi internazionali ed associazioni che denunciano l'impossibilità di attivare le procedure per la richiesta di asilo.

Contro queste procedure punta il dito Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa. "Il ministro dell'Interno - dice - rende praticamente impossibile l'accesso alla richiesta d'asilo politico da parte di persone che ne hanno bisogno. Questa situazione non può continuare". Se questi respingimenti continueranno - assicura - le istituzioni europee interverranno.

Critiche anche dall'Unhcr: "E' preoccupante vedere - afferma la portavoce Laura Boldrini - che la gestione dei flussi di migranti e richiedenti asilo nel Mediterraneo sia stata delegata alla pratica dei respingimenti, che sono quindi diventati la soluzione adottata dal governo per ridurre il numero degli arrivi via mare. In questo approccio non viene tenuto in alcun conto che vi sono alte probabilità che tra le persone respinte vi siano richiedenti asilo, rifugiati, minori e donne incinte. Tutti soggetti cioè che in base alla legge sono inespellibili".