Nonostante una richiesta presentata con larghissimo anticipo e la scelta di tenere lo sciopero generale dei servizi per il rinnovo dei contratti nazionali, tanto nei settori pubblici quanto in quelli privati, di mercoledì 25 maggio per evitare ai cittadini romani il “venerdì nero”, la Questura di Roma sta di fatto impedendo a Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa di effettuare il corteo. La ragione del diniego sarebbe totalmente legata alla viabilità: il sindacato è praticamente trattato alla stregua di una buca per strada, un problema. E' quanto affermano i sindacati, in una nota.

"E va detto - spiega - che questa volta abbiamo diligentemente aspettato, anche troppo, assistendo a un tergiversare inedito e poco rispettoso. Evidentemente la scelta è politica e di gravità anch’essa inedita: si vuole silenziare il sindacato e ridurre ogni possibile spazio di visibilità per le sue istanze e per la sua gente. Dobbiamo essere ridotti all’invisibilità. In una Capitale semiparalizzata ogni domenica dalle partite di calcio, negare a sindacati molto rappresentativi un corteo di due ore vuol dire avere una visione striminzita della democrazia. Ricordiamo che alle elezioni delle Rsu vota oltre l’80% dei lavoratori e Cgil Cisl e Uil assieme rappresentano oltre il 70% del lavoro pubblico, oltre ad avere una rappresentatività importante nei settori privati che offrono servizi".

"Aspetteremo la prescrizione per valutare con i nostri legali se procedere a un ricorso. Ma chiediamo al Governo, nella persona del Ministro degli Interni Angelino Alfano, se un tale atteggiamento di restrizione delle libertà sindacali ha ragioni locali, e quindi verrà posto rimedio, o se siamo di fronte ad un capovolgimento delle regole democratiche", concludono.