A poche ore di distanza, nelle Marche, si sono verificati tre incidenti sul lavoro: ieri pomeriggio (il 16 maggio) alla Profilgass di Fano, oggi ad Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, con tre operai precipitati da una piattaforma e poi a Senigallia. Tre infortuni gravi: a Fano, nell’industria di Bellocchi, un operaio, facendo manovra con un muletto, si è ribaltato finendo nella fossa di carico degli autotreni. L’uomo ha subito un trauma da schiacciamento al bacino e del piede destro. Ad Arquata del Tronto, tre operai sono precipitati da una piattaforma; a Senigallia, durante lo scaricamento di alcuni tubi pesanti in acciaio, alcuni sono finiti sulle gambe di un operaio.

Nel 2017, nelle Marche sono stati denunciati 19 mila infortuni di cui 33 mortali. Una “strage continua che deve essere fermata – dichiarano Daniela Barbaresi, segretaria generale Cgil Marche e Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche –, serve però un’azione forte da parte di tutti, dalle imprese alle istituzioni, investendo in sicurezza, prevenzione e formazione. Ma anche lavoro stabile e di qualità, condizioni di lavoro dignitose. Vanno garantiti controlli frequenti e capillari ma, per questo, servono risorse che oggi sono insufficienti. È sempre più urgente una strategia nazionale su salute e sicurezza sul lavoro, come propongono Cgil, Cisl e Uil”. Non solo. Secondo Barbaresi e Santarelli, “quanto accaduto è anche il risultato della deregolamentazione delle leggi sul lavoro compiuta in questi anni. Per tutto questo, serve una mobilitazione generale.

“La situazione sta diventando insostenibile. Occorre costruire una reazione immediata che impegni realmente, accanto ai sindacati, le strutture pubbliche cui è deputato il controllo effettivo delle condizioni di sicurezza nel lavoro”. È quanto dichiara Marco Bastianelli, segretario generale Cgil Ancona. “È inaccettabile qualunque scambio tra sicurezza e lavoro – prosegue –. Servono interventi immediati. La Cgil è, come sempre, pronta a garantire il proprio sostegno e la propria tutela a tutti i lavoratori coinvolti in questo caso e in altri analoghi”.