Il nuovo numero di QRS (Quaderni di Rassegna Sindacale) sviluppa una ricerca sul complesso tema del ruolo del sindacato al tempo del capitalismo della conoscenza. Il punto di partenza è rappresentato da una ricerca sui lavoratori cognitivi condotta da Ires Emilia Romagna, Toscana e Veneto che approfondisce il tema delle trasformazioni economico-sociali in corso e delle difficoltà del sindacato a interpretarne gli assi portanti e a ridefinire obiettivi contrattuali e capacità di influenza.

Il lavoro cognitivo viene assunto come sensore e misura della transizione dal capitalismo produttivo a quello cognitivo. Si tratta di un segmento di lavoro sempre più diffuso nei contesti produttivi e di servizio a fronte di riferimenti sindacali sempre più incerti, provvisori e poco efficaci. Per questo bisogna guardare ai processi sindacali in modo non convenzionale delineando una nuova gerarchia di bisogni e interessi, servizi innovativi per i nuovi profili professionali emergenti, spazi di aggregazione orizzontale, un nuovo mutualismo in grado di far fronte a una transizione epocale.

Il primo contributo è quello di Emanuele Beretti, Alfiero Boschiero e Cesare Minghini con cui viene presentata la ricerca Ires. A seguire, il saggio di Vladimiro Soli sul lavoratore cognitivo come figura critica del capitalismo della conoscenza. Federico Chicchi invece si sofferma sulle sfide per il sindacato che verrà. Segue poi l’intervento di Franco Bortolotti sul rapporto tra lavoro cognitivo e processi di apprendimento e quello di Nicoletta Masiero sul rapporto tra lavoro e conoscenza. Infine, il saggio di Emiliano Bevilacqua e Angelo Salento sul rapporto tra capitalismo e lavoro cognitivo. In chiusura, l’intervento di Susanna Camusso sulla contrattazione del valore del lavoro.

La sezione Argomento è tutta incentrata sul Jobs Act con gli interventi di Serena Sorrentino (su regressività dei diritti e qualità dei rapporti di lavoro), Fulvio Fammoni (sul ruolo di ricerca, innovazione e conoscenza come leve per lo sviluppo), Luigi Mariucci (sulla genesi del Jobs Act), Maria Letizia Pruna (sulle conseguenze reali della riforma del lavoro del Governo Renzi) e, infine, Ronny Mazzocchi (sulle conseguenze dirette e indirette del Jobs Act su mercato del lavoro, produzione, flessibilità e crescita).

La sezione Confronto è dedicata a due volumi. Il primo è quello di Rebecca Gumbrell-McCormick e Richard Hyman “Trade unions in Western Europe” (Oxford University Press, 2013) i cui nuclei salienti vengono illustrati da Ida Regalia; il secondo invece è il libro di Marco Craviolatti “E la borsa e la vita. Distribuire e ridurre il tempo di lavoro: orizzonte di giustizia e benessere” (Ediesse, 2014) e su di esso si confrontano Claudio Gnesutta e Raffaele Morese.

Per la sezione Tendenze un contributo di Riccardo Terzi sulla democrazia nel sindacato. In chiusura, per la sezione Fondazione Giuseppe Di Vittorio, un intervento di Pasquale Iuso sul sindacalismo anarchico nei primi anni della Repubblica e un saggio di Edmondo Montali sul centenario della Prima guerra mondiale.