“Il limite è colmo. I lavoratori sono esasperati, la promessa d’internalizzazione del servizio che giornalmente viene smentita dal governo aggrava la situazione d’incertezza che da anni si protrae”. Così Elisa Camellini, segretaria nazionale della Filcams Cgil, presenta la mobilitazione di oggi (lunedì 19 novembre) dei 16 mila lavoratrici e dei lavoratori degli appalti delle scuole (ex Lsu e cosiddetti “appalti storici”), addetti ai servizi di pulizia, ausiliariato e decoro degli istituti italiani. Prevista una manifestazione nazionale a Roma, davanti al ministero dell’Istruzione (in piazza Bernardino da Feltre).

Il mancato pagamento degli stipendi da parte delle imprese e il non rispetto degli impegni assunti dal dicastero, queste le principali motivazioni che hanno portato Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Uil a proclamare la giornata di protesta. “Siamo stanchi delle promesse, vogliamo risposte e interventi concreti”, riprende Camellini: “Occorre al più presto regolamentare un settore importante per la scuola e dare finalmente stabilità occupazionale e garanzia del reddito ai lavoratori”. Dall’11 settembre scorso gli addetti sono in attesa della convocazione di un tavolo di confronto, promesso dai dirigenti del ministero proprio in occasione dell’ultima manifestazione nazionale. Ma a nulla sono valse le richieste da parte sindacale.

Nella lettera unitaria inviata dalle organizzazioni a tutte le parti coinvolte, si ribadiscono “la condizione di precarietà” in cui versano i lavoratori e “lo stato di gravità della situazione, che vede gran parte delle aziende oggi impegnate nella convenzione Consip Scuole, non pagare o essere in costante ritardo nell’erogazione degli stipendi”. Filcams, Fisascat e Uiltucs ricordano che nell’ultimo incontro il ministero “si era impegnato ad avviare entro tre settimane un confronto specifico finalizzato a individuare le soluzioni da adottare per la stabilizzazione dei lavoratori coinvolti, tra cui l'ipotesi di internalizzazione del servizio, annunciata da esponenti del governo nei mesi scorsi e recentemente diffusa sul web con video e notizie sui social media”.

L’internalizzazione è stata anche oggetto della risoluzione (n. 37) approvata il 17 ottobre scorso nelle Commissioni Cultura e Istruzione della Camera, che “impegna” il governo a stabilizzare 12 mila lavoratori che hanno prestato servizio nel settore. Le organizzazioni sindacali auspicano che "l’annunciato processo di internalizzazione sia effettivamente attivato, ma dovrà inderogabilmente coinvolgere tutti i 16 mila addetti, non uno di meno. Filcams, Fisascat e Uiltucs così concludono: "Se non giungeranno risposte soddisfacenti a seguito della manifestazione verranno messe in campo nuove e più importanti iniziative per ottenere le risposte dovute alle lavoratrici e ai lavoratori che a oggi hanno solo una certezza: a giugno 2019 termineranno i contratti di appalto".