Dal 1° gennaio tutti i 571 lavoratori in appalto addetti alle pulizie in diverse scuole venete saranno licenziati. Una parte verrà riassunta e internalizzata, ma per il 40 per cento di loro la prospettiva è la perdita del posto e, con questo, di un reddito essenziale per la vita delle loro famiglie oltre che del senso di utilità sociale del proprio lavoro.

Contro questa prospettiva Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti Uil del Veneto hanno deciso una giornata di mobilitazione organizzando un presidio davanti all’Ufficio scolastico regionale a Mestre (via Forte Marghera 191) per domani, martedì 19 novembre, dalle 9 alle 12. Nell’ambito della manifestazione è previsto un incontro con la stampa alle ore 11.

Nel frattempo le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro al direttore dell'Ufficio, mentre dalle tre segreterie confederali è partita una lettera indirizzata al presidente della Regione Luca Zaia “affinché intervenga presso il governo per modificare la traiettoria di una scure che sta minacciando così tanti lavoratori”. Il problema nasce da una legge di un anno fa che, in un’ottica di risparmio, prevedeva la fine del lavoro in appalto nella scuola dell’obbligo e l’assunzione alle dipendenze dello Stato di una quota di operatori (11 mila su 16 mila addetti a livello nazionale) con contratti a 18 o 36 ore.

In virtù di questo meccanismo e a fronte dei criteri fissati per le internalizzazioni, mentre una quota di lavoratori verrà positivamente stabilizzata, molti altri verranno espulsi. “Una situazione inaccettabile”, scrive il sindacato che da tempo chiede una soluzione con “l’attivazione di una cabina di regia che coinvolga i ministeri dell’Istruzione, del Lavoro e dell’Economia al fine di garantire la contestualità di interventi utili alla piena occupazione di tutti i lavoratori coinvolti”. Ci sono persone, osservano Filcams, Fisascat, Uiltrasporti, “che lavorano anche da oltre 20 anni con i bambini in una stessa scuola e a cui ora non si può dire che devono andarsene. Occorrono soluzioni e anche la Regione Veneto, che nel passato si è dimostrata sensibile verso questo settore, è chiamata a svolgere un ruolo attivo”.