Sciopero oggi (martedì 24 maggio) in Emilia Romagna dei 130 mila dipendenti del pubblico impiego, della sanità privata e del privato sociale. A Bologna si tiene anche un corteo, con partenza alle ore 9.30, che confluirà nel piazzale antistante il palazzo della regione (via Aldo Moro 52). La protesta, indetta da Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa, fa parte di una mobilitazione nazionale, articolata per regioni, iniziata il 7 aprile scorso (con lo stop della Lombardia) e che si concluderà lunedì 30 maggio (con lo sciopero della Basilicata).

I sindacati chiedono al governo il rinnovo dei contratti pubblici (fermi ormai da sette anni), lo sblocco delle assunzioni, una più generale riforma del lavoro pubblico, la riorganizzazione e riqualificazione dei servizi, oltre che consistenti investimenti in formazione. Riguardo specificamente il contratto nazionale, i sindacati sottolineano che nel luglio scorso la Corte costituzionale ha sentenziato l’illegittimità del blocco, che ha tolto potere d'acquisto alle retribuzioni e impedito la necessaria innovazione e competitività dei servizi pubblici.

“Il governo continua a ignorare e calpestare i diritti di quasi tre milioni di lavoratori” spiegano in una nota il segretario generale Cgil Emilia Romagna Vincenzo Colla e il segretario generale Fp Cgil regionale Mauro Puglia: “Con il Documento di economia e finanza 2016 si peggiora ulteriormente la situazione e il governo mette in campo un’azione di revisione della spesa che si fonda di fatto solo sul lavoro e su un taglio progressivo delle risorse che investe i contratti, la produttività, la formazione, e cancella ogni possibilità di far crescere le competenze, l’innovazione, l’organizzazione e la qualità dei servizi, ipotizzando inoltre la corresponsione della sola indennità di vacanza contrattuale per il triennio 2019-2021”.