“Siamo esterrefatti e allibiti”: non usano mezzi termini i sindacati dei metalmeccanici ternani, all’indomani della sottoscrizione del protocollo per la legalità tra prefettura, governo, rappresentato dal sottosegretario Giampiero Bocci, e Ast, senza “il minimo coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti”. “Abbiamo raggiunto livelli di bassezza delle relazioni istituzionali, territoriali e industriali nel nostro territorio che non hanno precedenti – ha detto il segretario della Fiom di Terni, Claudio Cipolla, aprendo la conferenza stampa unitaria assieme a Fim, Uilm, Fismic e Ugl –, e questo è tanto più evidente alla luce della firma di ieri in prefettura, a cui hanno preso parte soggetti istituzionali di tutti i livelli, associazioni datoriali e, non ultimo, Ast, cioè l’impresa più importante del territorio”.

Le organizzazioni sindacali dei lavoratori metalmeccanici di Terni hanno evidenziato come “mai nella storia di Terni si sia verificato un fatto del genere: l’esclusione dei lavoratori, veri protagonisti dell’attività produttiva quotidiana, da un protocollo sulla legalità in azienda”. Un fatto assolutamente “paradossale”, secondo le sigle dei metalmeccanici, in quanto negli ultimi “proprio le nostre organizzazioni sindacali si sono esposte, arrivando a subire anche minacce di querele, per denunciare situazioni di scarsa trasparenza o sospetti di illegalità”.

Insomma, secondo i sindacati, l’esclusione dal protocollo denota “una preoccupante superficialità,” e “un’idea di relazioni industriali profondamente sbagliata”. Tra l’altro, trattandosi di un protocollo tra Ast e governo (“perché non tutto il tessuto industriale?”), “sarebbe stato opportuno coinvolgere almeno i rappresentanti eletti dai lavoratori stessi”, ha sottolineato ancora Cipolla. “Chissà cosa pensa Thyssen – ha aggiunto il dirigente Fiom –, che notoriamente ha fatto della cogestione e della collaborazione con le parti sociali il suo marchio di fabbrica, di uno stabilimento della sua galassia, in cui le relazioni industriali sembrano andare in tutt’altra direzione, come dimostra da ultimo e chiaramente l’episodio di ieri”.