"A tutela del personale medico del pronto soccorso di Gallarate e dopo aver atteso per diversi mesi che vi fossero delle risposte concrete da parte dell'azienda Ospedaliera Asst Valle Olona, abbiamo fatto una segnalazione all'ispettorato territoriale del Lavoro di Varese e un esposto alla procura della Repubblica di Busto Arsizio sulla grave carenza di personale medico (8 di medicina d’urgenza sui 14 previsti a tempo pieno) e sui connessi rischi per i cittadini e per i professionisti della sanità". Lo rende noto la Fp Cgil Medici di Varese, in un comunicato.

La segnalazione all'ispettorato, spiega, "è finalizzata a verificare se vi siano o vi siano state violazioni sulla disciplina legislativa dell'orario di lavoro negli anni 2016 e 2017 sino ad oggi. Le presunte violazioni riguardano la durata massima dell’orario di lavoro, il riposo giornaliero che deve essere di 11 ore tra un turno e l’altro, le pause. E le ferie: il personale medico spesso accumula ore e ore di servizio in più che deve poi recuperare entro l'anno, pena la perdita delle ore. Così si arriva anche ad accumulare 80-90 giorni di ferie non godute".

L'esposto alla procura della Repubblica di Busto Arsizio vuole invece porre l'attenzione sulla costante criticità della carenza di personale medico nel pronto soccorso del presidio ospedaliero di Gallarate, affinché gli organi competenti possano eseguire gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di eventuali profili di illegittimità e di mancato rispetto dell’art. 32 della Costituzione (tutela della salute).

La carenza di personale evidenziata dalla Cgil si basa sulle linee guida della Fimeuc (Società scientifica dei medici di medicina d'urgenza) e dall'Istituto superiore per la prevenzione a la sicurezza del lavoro. In questi giorni di campagna elettorale molti si sono prodigati a dire come riorganizzare ospedali e pronto soccorso. Per Busto Arsizio e Gallarate il dibattito è sull'ospedale unico: i comitati per il sì e quelli per il no. Forse ai più sfugge che nei prossimi anni la carenza di specialisti sarà ancora più grave. Nel decennio 2017-2026 si stima che circa 50.000 medici dipendenti ospedalieri e dei servizi territoriali avranno i requisiti per andare in pensione (quasi il 50% dell’attuale dotazione). Ad uscire dal sistema saranno in particolare i nati tra il 1951 e il 1960 (di media circa 6000 medici per anno).

Di media solo il 70% dei medici specialisti sceglie di lavorare alle dipendenze del servizio sanitario. Scelte diverse sono: convenzionamento con il Ssn, libera professione, università/ricerca, privato accreditato e no, industrie del settore, lavoro all’estero. Nel prossimo decennio anche le uscite relative al personale medico universitario e agli specialisti ambulatoriali convenzionati sono attese in netto incremento. Le previsioni entro il 2023: pediatri 5189 in uscita e 2900 in entrata (-2289 medici); medicina interna 2804 in uscita e 2280 in entrata (-524 medici);  chirurgia Generale 4054 in uscita e 2710 in entrata (-1334 medici); cardiologia 3615 in uscita e 2480 in entrata (-1135 medici); ginecologia 3674 in uscita e 2160 in entrata (-1514 medici).

"Questo è il tema - conclude il sindacato -. Assunzioni in ogni specializzazione se si vuole avere una sanità pubblica ed efficiente per i cittadini, ospedali strutturalmente nuovi e all'avanguardia ma senza medici a sufficienza è un rischio che non vogliamo permetterci: né a Gallarate né nella nostra provincia e regione. E dal pronto soccorso di Gallarate la Fp Cgil Varese dice basta", conclude il sindacato.