Progresso, civiltà, giustizia”: questo è il lavoro, e questo e lo slogan col quale si apre oggi a Roma il settimo congresso nazionale della Flai Cgil, il sindacato di categoria che organizza le lavoratrici e i lavoratori agricoli, forestali, dell’industria di trasformazione alimentare e della pesca. Settori che occupano in totale circa 2 milioni di persone: 400 mila circa nell’industria alimentare e 1 milione in agricoltura, cui si aggiungono almeno 400 mila lavoratori in nero, sottopagati, sfruttati. Sono 60 mila, invece, i forestali; 8000 gli addetti ai Consorzi di bonifica; 25 mila le persone occupate nella pesca; 2000 nell’allevamento; 80 mila nella panificazione.

Gli iscritti alla Flai Cgil, al 2017, sono 272.000; la platea dei delegati al Congresso nazionale sarà di 420 delegati, di cui 229 uomini e 191 donne. Le assise – che si chiuderanno il 12 dicembre – si svolgono presso lo Sheraton Roma Hotel in Viale del Pattinaggio 100.

Le tre giornate si articoleranno tra dibattito e incontri tematici. Oggi si comincia con la relazione di Ivana Galli, segretaria generale della Flai. Seguirà la presentazione di una ricerca a cura della Flai, della Fondazione Di Vittorio e di Tecné, “I consumi alimentari delle famiglie”.

Alle 18.30 è previsto l’intervento di Susanna Camusso, segretaria generale della Cgil.

L’11 dicembre è la giornata del dibattito congressuale, con gli interventi dei delegati e delle delegazioni straniere. Nel pomeriggio si terrà una tavola rotonda su “Europa. Immigrazione, quale futuro”, coordinata da Fausto Durante (coordinatore area politiche europee e internazionali Cgil), alla quale interverranno Conny Reuter (segretario generale Solidar), padre Giovanni La Manna (rettore istituto Massimo di Roma), Paolo Naso (docente universitario La Sapienza) e Luca Visentini (segretario generale Ces)

Il 12 dicembre proseguiranno i lavori, fino alle conclusioni di Giuseppe Massafra (segretario confederale Cgil) e alla convocazione dell’assemblea generale che eleggerà il nuovo segretario della federazione.

Il tema principale del nostro congresso è il lavoro. Il lavoro che non c'è, che quando c’è è senza diritti, è fragile, e che va ricomposto”. Lo ha spiegato Ivana Galli in un’intervista a Labitalia. Dal congresso, ha detto Galli, uscirà fuori quella che, per la Flai Cgil, è la 'road map' per fare ripartire il Paese. “Territorio, ambiente, aree interne, contrattazione, contratti di filiere, made in Italy e migranti - osserva Galli - sono i temi che, secondo noi, possono rappresentare il volano per fare ripartire il Paese, far ripartire l'economia che è ferma e per ricomporre il lavoro”.

Un Paese, prosegue la dirigente sindacale, “devastato da una sempre maggiore disgregazione sociale: sono aumentate sempre più le diseguaglianze”. “Ci sono quasi 5 milioni di persone in povertà assoluta nel 2017: è un dato preoccupante, conseguenza della crisi economica che c'è stata nell'ultimo decennio”, avverte.

Da questa crisi si deve uscire, secondo la Flai Cgil, “ripartendo dalle caratteristiche morfologiche del nostro Paese, dalla valorizzazione delle aree interne e del territorio, attraverso strumenti come il Psr (Programma di sviluppo rurale, ndr)”. E il sindacato punta verso una contrattazione sempre più inclusiva. “L'altro tema per noi centrale è la contrattazione. L'anno prossimo abbiamo il rinnovo del contratto più importante, che è quello dell'industria alimentare e cooperazione. Il nostro congresso non può non ripartire da tutto ciò”, conclude Galli.