Sciopero e due presidi fuori dai cancelli di Eurogravure e Nuove arti grafiche: sindacati e rappresentanze sindacali unitarie del gruppo non accettano la formale disdetta di tutti gli accordi di secondo livello, inclusi quelli sull'orario di lavoro e gli organici, un atto unilaterale che hanno definito “inaccettabile e pericoloso”. Così Fistel, Slc e Uilcom di Bergamo hanno indetto per oggi un pacchetto di quattro ore di sciopero a fine turno. Anche nella giornata di domani, 6 novembre, gli scioperi continueranno e dalle 10 alle 13 sono stati programmati anche due presidi di fronte allo stabilimento di Bergamo e a quello di Treviglio. Sono invitati a partecipare tutti i 460 lavoratori della Pozzoni. Intanto, è già previsto per venerdì 9 novembre un incontro dei delegati Rsu del gruppo per “valutare il prosieguo della mobilitazione e per fare considerazioni complessive sulla situazione aziendale”, si legge nella comunicazione sindacale.
 
“Da sempre, abbiamo manifestato la nostra assoluta contrarietà alla riduzione del costo del lavoro e all'eliminazione della contrattazione di secondo livello, così come prospettato dalla direzione aziendale. Non è servito granché, evidentemente, continuare la discussione con la proprietà – spiegano Luca Legramanti, Paolo Turani e Bruno Locatelli, segretari di Fistel, Slc e Uilcom provinciali –. Le assemblee hanno dato mandato alle segreterie e alle Rsu di mettere in campo tutte le iniziative necessarie per salvaguardare la contrattazione di secondo livello. Inoltre, gli stabilimenti necessitano di urgenti interventi industriali e strutturali per tornare a essere competitivi. Gli investimenti mancano da troppo tempo nelle due aziende e sono l'unico modo che la nuova proprietà ha per un rilancio industriale del polo di Bergamo e Treviglio. I quasi 500 dipendenti del gruppo hanno già pagato di tasca propria gli errori e le speculazioni delle precedenti proprietà e vogliono tornare a parlare di lavoro e investimenti”.