A seguito dell’incontro del 24 maggio, il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, ha invitato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil a due riunioni di approfondimento sui temi della previdenza e delle politiche del lavoro, che si terranno martedì 14 giugno, a partire dalle 14.30, presso la sede del Ministero. Lo ha comunicato lo stesso Ministero in una nota stampa, specificando che alla riunione parteciperà anche Tommaso Nannicini, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio.

La convocazione era attesa e l'incontro sarà probabilmente decisivo per capire le reali intenzioni del governo. Il vertice del 24 maggio, infatti, ha avuto come oggetto la compilazione dell'agenda, ed è stato considerato sostanzialmente positivo  dal segretario generale della Cgil Susanna Camusso. "Il quadro di riferimento è cambiato – ha detto allora Camusso - , non ci saranno decisioni unilaterali. Nei prossimi due incontri verificheremo la reale disponibilità dell'esecutivo".

Intanto il ministro Poletti, dal Festival dell’Economia di Trento conferma l’intervento sulla previdenza, che sarà sul tavolo dell’incontro con le parti sociali, il prossimo 14 giugno. "Non c’è un proposta definita anche perché l’impegno che ci siamo assunti è quello di un confronto vero", dice. Allo studio nel governo ci sono varie ipotesi, che prevedono un certo grado di “discrezionalità” per il lavoratore, visto che potrebbero entrare in gioco anche le risorse accantonate nei fondi pensione per ridurre l’entità del prestito da restituire, e che dovrebbero essere a costo zero o quasi per chi invece una occupazione l’ha persa e non la può più ritrovare.

L'altro annuncio del ministro è rispetto ai voucher, sui quali il governo vorrebbe intervenire subito, introducendo già questa settimana i correttivi che consentiranno la tracciabilità dei buoni lavoro e quindi una minore possibilità di abusarne. Un intervento che però non convince la Cgil che ha ribadito, durante le recenti "Giornate del Lavoro" a Lecce, che "non basta un cerotto, lo strumento va abolito".