Ancora 20 giorni si dovranno aspettare per un piano industriale più dettagliato e definitivo per la ex Lucchini, facendo slittare la firma del contratto definitivo d'acquisto agli inizi di giugno. Ma a detta di tutti è positivo il giudizio sull'incontro di ieri (9 aprile) al Mise, in cui Cevital ha presentato al governo e ai sindacati i suoi programmi di ripresa della siderurgia alla ex Lucchini. Alta era l'apprensione alla vigilia dell'incontro, soprattutto dopo il fallimento del progetto di riaccensione dell'altoforno ventilato nei mesi addietro dalla nuova proprietà e in vista della scadenza in questi degli ammortizzatori sociali per molti lavoratori.

Ma ieri il presidente Issad Rebrab e l'amministratore delegato Farid Tidjani hanno presentato in una ventina di pagine il loro progetto al viceministro Claudio De Vincenti, che proprio ieri Matteo Renzi ha nominato nuovo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ma che potrebbe mantenere la delega dello Sviluppo economico. Per la parte siderurgica, i piani sono in pratica quelli illustrati già più volte, ma ora sono stati accompagnati dalla quantificazione degli investimenti e dalla previsione dei tempi per la realizzazione: 17 milioni saranno subito destinati per un revamping dei treni di laminazione, poi all'indomani della firma del contratto definitivo verrà effettuato l’ordine per il primo forno elettrico, da realizzare con 115 milioni d’investimento, mentre durante questi lavori verrà ordinato il secondo forno elettrico, con altri 166 milioni di investimento complessivo.

Il primo passo sarà riattivare i tre laminatoi per consentire di dare lavoro a molti degli attuali addetti; poi, dopo un periodo di cassa integrazione, partirà il riassorbimento e la formazione di altri lavoratori per provvedere allo smantellamento dell'altoforno e dei vecchi impianti; liberata e bonificata l'area, altri operai saranno riassorbiti dal nuovo polo alimentare e dalla piattaforma logistica prevista dal progetto. Per la produzione invece si passerà dalle 430000 tonnellate nel 2016 con il primo forno, per arrivare tra 2017-2018 alla produzione di 2 milioni tonnellate con i due forni elettrici a pieno regime. Il viceministro De Vincenti ha posto varie domande sulla sostenibilità finanziaria dei vari passaggi, mostrandosi soddisfatto per l’impianto complessivo del progetto Cevital, tanto da concedere un nuovo periodo di tempo per perfezionare il Piano industriale, soprattutto per la logistica portuale.

Il ministero esprime un sostanziale giudizio positivo in una nota in cui si parla “di passi avanti importanti nell’elaborazione del Piano industriale di Cevital” e che anche “il Governo, la Regione Toscana col presidente Enrico Rossi, il Comune di Piombino, l’Autorità portuale, hanno valutato positivamente i progressi. Cevital si è impegnata a procedere nella definizione dettagliata del Piano industriale, mentre in parallelo si procederà alla messa a punto dell’Accordo di programma che farà da cornice istituzionale allo sviluppo delle attività del siderurgico”. Insomma un mezzo passo avanti  è stato fatto, visto che da lunedì si aprirà una trattativa con i sindacati con l’obiettivo di raggiungere il prima possibile un accordo che tenga in piedi i contratti di solidarietà.

“Sul piano industriale di Cevital il Mise e la Regione esprimono giudizio positivo, anche se restano da approfondire i dettagli – afferma Luciano Gabrielli, responsabile provinciale Fiom congiuntamente a Cgil Toscana - La prossima settimana si riapre il tavolo di trattativa tra Cevital e sindacati sui dettagli del Piano industriale e sui tempi e gli strumenti di accompagnamento al lavoro. Mise e Ministero del Lavoro metteranno a disposizione gli strumenti necessari per il percorso di accompagnamento del Piano industriale sia futuro che di passaggio, con risorse finanziarie e di snellimento burocratico. Il Ministero si sta attivando con gli altri Ministeri per valutare la possibilità di prorogare la solidarietà da parte dell’amministrazione straordinaria e poi agganciarla con quella di Cevital; per quanto riguarda le bonifiche, lo smantellamento dei vecchi impianti e la costruzione dei nuovi, è importante che Cevital abbia ribadito l'impegno a privilegiare le imprese e i lavoratori del territorio. Al tavolo di trattativa abbiamo l’obbiettivo della salvaguardia occupazionale dei lavoratori Lucchini e dell'indotto”.

Dello stesso avviso Sandro Pasotti, responsabile siderurgia Fim, che lo considera “un piano solido, ma ancora non abbastanza dettagliato” e il segretario nazionale Uilm, Mario Ghini, secondo cui “il piano è positivo nei tempi e negli impegni di investimento ma per un giudizio complessivo aspettiamo. Ci sono spazi di manovra perchè chi esce ora potrebbe rientrare col progetto sull’agroalimentare”. Ci sarà ancora da aspettare quindi, rinnovando a fine aprile l'appuntamento per la possibile conclusione della vicenda.