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Un piano di misure concrete contro il caporalato nell'arco di due settimane. Questa la decisione del governo insieme alle parti sociali, dopo l'incontro di oggi (27 agosto) al ministero dell'Agricoltura. Lo comunica lo stesso dicastero. Era in programma il vertice nazionale sul caporalato, con l'obiettivo di definire il piano di azione per il contrasto al fenomeno e al lavoro irregolare in agricoltura e l'inizio delle attività della "Rete del lavoro agricolo di qualita". Alla riunione hanno partecipato i ministri delle politiche agricole, Maurizio Martina, e del Lavoro, Giuliano Poletti, Teresa Bellanova (sottosegretario del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali), Tito Boeri (Presidente Inps), Fabio Vitale (presidente della Cabina di regia della 'Rete del lavoro agricolo di qualita'), Leonardo Di Gioia (Conferenza Stato-Regioni), i rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato, Assolavoro, Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil, Ugl, Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Alleanza Cooperative Agroalimentari, Ue Coop, Ancc-Coop - Coop Italia, Ancd-Conad e Federdistribuzione.
L'esito della riunione è stato spiegato dal ministro Martina. "Vogliamo passare dalla gestione dell'emergenza - riporta l'agenzia Dire - a un lavoro stabile, organico e coordinato di azioni costanti contro il caporalato, che va combattuto come la mafia. Con il vertice di oggi abbiamo dato un mandato chiaro alla Cabina di regia della nostra 'Rete del lavoro agricolo di qualita' che entro le prossime due settimane dovra' presentare un piano di misure concrete su tutto il territorio". Sarà, ha proseguito il ministro, "un Patto di responsabilità che precisi gli impegni di istituzioni, parti sociali e imprese per azioni immediate. Già nelle scorse settimane con il ministero del Lavoro abbiamo rafforzato i controlli. Un'azione che deve essere quotidiana a tutela della dignità, dei diritti e della sicurezza dei lavoratori. Vogliamo rafforzare l'operatività territoriale della 'Rete', che abbiamo fortemente voluto mettere nella nostra legge Campolibero nel 2014 e che il 1° settembre parte proprio grazie al lavoro fatto in questi mesi. Lavoriamo per anticipare in un veicolo legislativo utile le norme inserite ora nel 'collegato agricoltura' all'esame del Parlamento".
I sindacati sono soddisfatti. "E' stato un incontro proficuo e molto importante. Gli impegni presi dai ministri Poletti e Martina vanno nella giusta direzione per dare finalmente un segnale concreto nella lotta a lavoro nero e caporalato e, in particolare, apprezziamo la funzione primaria che viene attribuita alla Cabina di regia della 'Rete del lavoro agricolo di qualità' nell'individuazione delle misure che costituiranno il piano di azione". Così Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno commentato l'esito del vertice. "Consideriamo inoltre di grande rilievo la proposta di Poletti di istituire una sorta di monitoraggio e rendicontazione pubblica delle attività compiute sia per quanto riguarda i controlli sia per tutte le altre azioni che riguardano il lavoro nero. E' un impegno importante - a loro avviso - che consentirà, tra l'altro, di non far calare l'attenzione su un fenomeno gravissimo con lo scemare dei fatti di cronaca".
Nei prossimi 15 giorni, inoltre, "lavoreremo insieme agli altri soggetti coinvolti nella Cabina di Regia della Rete, per individuare le misure operative, normative, giuridiche e sanzionatorie che daranno vita al Piano di azione contro lo sfruttamento della manodopera agricola, nella convinzione però che a tale piano venga poi data immediata applicazione perché il problema non è più rinviabile".
Durante l'incontro Fai, Flai e Uila hanno presentato ai ministri un documento unitario con le proposte per rendere immediatamente efficace la Rete del lavoro agricolo di qualità: approvare per decreto il testo già definito al Senato di integrazione dei compiti e funzioni della Rete; inserire la riduzione di un euro a giornata dei contributi previdenziali per le aziende agricole che si iscrivono e prevedere la definizione di un marchio etico del lavoro di qualità per le aziende iscritte alla rete. Inoltre i sindacati propongono di estendere le sanzioni previste per lo sfruttamento illecito della manodopera (art.603 bis Cp) e la cancellazione dalla rete alle aziende agricole che non applicano il contratto nazionale, le leggi sulla sicurezza del lavoro e fruiscono della intermediazione illecita di manodopera, prevedendo, inoltre, per tali aziende la revoca delle agevolazioni contributive e dei contributi Pac. Infine chiedono l'apertura di un tavolo interministeriale stabile e strutturato sulla materia con la partecipazione delle parti sociali agricole.