GENOVA - Pensionate e pensionati non sanno che spesso la loro pensione non è corretta e che rivolgendosi allo Spi Cgil possono recuperare somme anche importanti. È il caso dei 1.214 pensionati genovesi che nel 2015 hanno recuperato complessivamente 940mila euro. Si chiama “Diritti inespressi” ed è il nome della campagna che il sindacato pensionati Cgil in collaborazione con il patronato Inca, ha messo a favore dei pensionati genovesi. Capita infatti che molti non sappiano che alcuni diritti vanno richiesti dirittamente all’Inps che – in mancanza di tale richiesta – non si attiva in modo autonomo. Un impegno portato avanti dallo Spi Cgil in tutto il territorio nazionale.

Spesso, infatti, accade che gli stessi pensionati non siano a conoscenza dei loro diritti, soprattutto quando si parla di integrazioni al reddito. È appunto il caso dei 1.214 pensionati genovesi per i quali sono state recuperate somme riguardanti, in prevalenza, gli assegni al nucleo familiare e ai quali l’Inps ha restituito un totale di 940mila euro nel solo 2015. Lo Spi è convinto che moltissimi pensionati siano in queste condizioni e li invita a recarsi presso le proprie sedi per verificare, gratuitamente, se dalla loro pensione manca qualche voce importante.

Il sindacato ha in atto anche un’altra campagna, 'Pensione: non un bonus ma un diritto'. “Per tutealare – spiega Paola Repetto, segretaria Spi Cgil – gli oltre 110mila pensionati genovesi che hanno la pensione bloccata dalla legge di Stabilità del precedente governo Monti. Con questo provvedimento sono state colpite soprattutto le pensioni tra i 1.500 e i 3 mila euro lordi, in pratica quelle maturate dopo una intera vita di lavoro passata nelle fabbriche e negli uffici genovesi”.

Il blocco ha prodotto, a livello nazionale, un risparmio per l’erario di circa 26 miliardi di euro che non sono andati alle pensioni o a favore dei giovani, ma sono serviti solo per fare cassa. Ecco perché sono importanti le sentenze dei Tribunali di Palermo e Brescia, i cui pronunciamenti colgono in pieno le previsioni dello Spi Cgil, rinviando la materia a un nuovo pronunciamento della Corte Costituzionale che si dovrà esprimere sul blocco delle rivalutazioni. Lo Spi Cgil di Genova invita tutti i pensionati che si trovano in queste condizioni all’invio di una raccomandata che interrompe i tempi di prescrizione e li invita a rivolgersi alle proprie sedi per informazioni e assistenza.

Dal punto di vista legale, intanto, anche si è mosso presentando in Tribunale dieci 'cause pilota'. “Queste due campagne sono le facce della stessa medaglia – spiega Walter Fabiocchi, segretario generale dei pensionati genovesi –. La nostra azione si sviluppa su due direttrici; una di tutela collettiva, attraverso la contrattazione, e una, meno visibile ma altrettanto efficace, di tutela individuale, spesso rivolta alle condizioni degli anziani più fragili. I pensionati – conclude – hanno diritto a una corretta rivalutazione della pensione, non di scippi che ogni anno vengono annunciati in modo più o meno diretto, come l’ultima ipotesi di ritocco delle reversibilità. In pratica il governo vorrebbe mettere le mani sulle contribuzioni di persone che hanno lavorato e contribuito una vita e quindi lo Spi non può che essere fortemente contrario”.