“Occorre tracciare un tragitto differente unendo persone diverse che hanno culture diverse e che hanno bisogno di mettersi al servizio operosamente per un'Italia operosa e non per l'Italia del rancore”. Così Francesco Rutelli, pur senza usare parole dirette, annuncia l’inizio del suo percorso di uscita dal Pd.

“Penso che l'Italia – ha aggiunto Rutelli, oggi a Milano per presentare il libro ‘La svolta, lettera a un partito mai nato’ – stia conoscendo un cambiamento, uno spostamento politico di cui la grande parte dei cittadini non si accorge, calata com’è in un conflitto che sta snervando il Paese. Il centrodestra è diventato destra e il centrosinistra, imperniato su un partito democratico che ritrova le sue fondamentali ragioni di sinistra riformista, alleato con il movimento dipietrista, comportano che l'offerta politica del nostro Paese sia cambiata da persone di buona volontà e di razionalità, consapevoli che c’è un altro grande rischio di fronte a noi”.

Aggiunge poi l’ex sindaco di Roma:
“L'Italia si è divisa: prevedo che di fronte alla Lega che diventa il contraente della destra nel nord, potremo avere la nascita di un partito al Sud, in tempi molto rapidi. Noi avremo un cambiamento politico tutto interno alle file della destra, di fronte al quale il
centrosinistra che diventi sinistra non avrebbe parole decisive da spendere e si ritoverebbe in minoranza. Penso che questo sia il dramma, la difficoltà e la ragione per le quali occorre fare emergere delle risposte definitive”.

“Occorre dare una risposta – ha concluso – che non possiamo affidare al percorrere di binari che vediamo tracciati davanti a noi, perché sappiamo già quei binari dove vanno a finire ed ecco quindi che occorre iniziare un tragitto differente”.