Gli esuberi nelle pubbliche amministrazioni dovrebbero arrivare a circa 7.300 in totale in base ai tagli previsti dalla spending review. Lo ha affermato il ministro per la Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, annunciando un ulteriore taglio delle piante organiche di 3.300 impiegati durante una audizione alla commissione Lavoro della Camera. Lo riferisce stamani (5 dicembre) l'Adnkronos.

Il ministro ha quindi annunciato che "è in corso di emanazione l'atto di indirizzo all'Aran per arrivare a un accordo quadro sul pubblico impiego" e di averlo "inviato al ministero dell'Economia".

Sono oltre 260mila i precari nella pubblica amministrazione e "non è ipotizzabile una stabilizzazione di massa". Questo un altro passaggio del suo intervento. "Ogni soluzione deve essere graduale", ha detto. Tra le possibilità per risolvere temporaneamente il problema dei contratti in scadenza, a suo avviso, c'è la deroga al limite massimo per i contratti a termine (36 mesi) portandola in alcuni casi specifici a 60 mesi.

"Serve un intervento urgente che dia prospettive di lavoro immediate ai precari della Pa in scadenza e, parallelamente, l'adozione di scelte politiche di segno drasticamente contrario a quelle che hanno creato questa mole enorme di precariato per garantire lavoro stabile". Lo dichiara il responsabile dei Settori pubblici della Cgil Nazionale, Michele Gentile, commentando le parole del ministro.

Secondo il dirigente sindacale "una politica sbagliata, fatta da una parte di blocco delle assunzioni e dall'altra di tagli lineari, ha prodotto precariato senza diritti. Ed è questa la risposta alla domanda che il ministro dovrebbe farsi, e cioè per quale motivo si è formato tutto questo precariato?".

Ma, allo stesso tempo, "il ministro dovrebbe anche rispondere a questa domanda: come si garantiscono i servizi pubblici con i 260 mila precari censiti, senza che ci siano prospettive di lavoro immediate e, in prospettiva, di lavoro stabile?". Infine, prosegue, "ultima domanda che meriterebbe una risposta di Patroni Griffi: come può essere possibile che nelle stesse amministrazioni ci siano posti da tagliare, eccedenze di personale e precari il cui rapporto di lavoro può semplicemente concludersi? La risposta - conclude - in questo caso è semplice: è il prodotto di scelte sbagliate, come ogni giorno di più si dimostrano essere".

Ultimo aggiornamento 12.15