“L’Azienda ospedaliera di Cremona lunedì 29 aprile ha presentato i primi conti riferiti al lavoro straordinario svolto dal personale del comparto nell’anno 2012. 
Sono state effettuate circa 136mila ore di straordinario: l’equivalente di circa 75 dipendenti”.
 Comincia con queste parole il lungo comunicato delle organizzazioni sindacali e della Rsu dell’ospedale di Cremona sull’utilizzo abnorme del lavoro straordinario tra i dipendenti.

Da troppo tempo, ricordano Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil, il sindacato cremonese sollecita l’azienda a risolvere due problemi: da un lato quello di un modello organizzativo che non risponde più alle nuove esigenze dei cittadini e al numero di professionisti realmente presenti in ospedale, dall’altro la necessità, per la dirigenza, di agire con “il senso di responsabilità per cui è pagata, affinché le risorse economiche e umane a disposizione vengano utilizzate al meglio”.

I recenti tagli sul personale imposti dalle normative nazionali non hanno rappresentato per il gruppo dirigente dell’ospedale di Cremona, proseguono i sindacati, lo stimolo per rivedere l’organizzazione aziendale. Al contrario, “al personale è stato chiesto di dare di più a parità di servizi e a parità di organizzazione”. Il sindacato cremonese non ha dubbi, dunque: il lavoro straordinario effettuato ben oltre quanto fisiologicamente si produce in organizzazioni complesse come l’ospedale può essere ricondotto solo a due motivazioni: carenza di personale o cattiva organizzazione del lavoro; se non addirittura a entrambi i fattori.

La Direzione generale chiede ora, prosegue il comunicato, “in barba agli accordi aziendali in materia di lavoro straordinario e a quanto disposto dal Ccnl", di pagare tutto o in alternativa il 50% delle ore di lavoro straordinario ancora da liquidare (circa 30mila ore con un impegno economico di circa 400mila euro) utilizzando le risorse economiche del Fondo destinato alla produttività.
 "Ancora una volta nessuno risponde dell’utilizzo delle ore straordinarie, nessuno risponde della mancata volontà di intervenire su coloro che sono incaricati di gestire e migliorare l’organizzazione del lavoro”. Ancora una volta “si vuole trovare la scappatoia: usare le risorse economiche dei lavoratori”.

Le organizzazioni sindacali chiedono al contrario:
• di liquidare tutte le risorse economiche disponibili nel fondo della produttività con la mensilità di maggio;
• di liquidare tutte le ore di lavoro straordinario fatte utilizzando le risorse economiche a disposizione nel fondo del disagio integrate da risorse aziendali.


E concludono ricordando al personale che le ore di lavoro straordinario riferite all’anno 2012 non possono essere più recuperate. “Qualora venisse chiesto di trasformare giornate di ferie in giornate di recupero – aggiungono – rifiutatevi!”.