Per la prima volta dopo otto giorni israeliani e palestinesi hanno trascorso ore di calma nella notte in seguito all'accordo per il cessate il fuoco, entrato in vigore ieri sera alle 21 ora locale, le 20 in Italia.

Sono quindi cessate le operazioni israeliane nella Striscia di Gaza e i lanci di razzi dal Territorio palestinese verso Israele. Durante l'offensiva contro la Striscia di Gaza, scattata il 14 novembre dopo giorni di attacchi con razzi contro Israele, sono stati colpiti 1.500 obiettivi. Hamas e la Jihad Islamica hanno risposto alle operazioni israeliane con il lancio di circa 1.500 razzi, 875 dei quali hanno colpito zone disabitate, mentre 58 sono caduti in centri abitati. Sono stati 421, invece, i razzi intercettati dal sistema di difesa israeliano Iron Dome. Il bilancio delle vittime di otto giorni di attacchi parla di 160 palestinesi, la metà dei quali civili, e cinque israeliani, tra cui un soldato, morti.

Hamas ha proclamato una 'Giornata nazionale di vittoria' in seguito alla tregua, con la quale spera di aver ottenuto fra l'altro un significativo allentamento del blocco alla Striscia. Stanotte decine di migliaia di persone hanno festeggiato nelle strade di Gaza, dove si sono sentiti spari in aria in segno di giubilo e dove sono stati distribuiti dolciumi. Nella popolazione si avverte già un senso profondo di sollievo per la fine dei bombardamenti.

Le forze israeliane, però, hanno arrestato 55 palestinesi in vari punti della Cisgiordania nelle ultime ore. Secondo l'esercito israeliano, gli arrestati, tra cui vari dirigenti, deputati e miliziani delle fazioni palestinesi, sono "affiliati a vari gruppi terroristi". Nell'ultima settimana c'erano stati scontri in varie località della Cisgiordania tra le forze di sicurezza israeliane e i giovani palestinesi che protestavano per la sanguinosa offensiva militare israeliana nella Striscia.

Il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, non ha però escluso la possibilità che lo stato ebraico riprenda i suoi attacchi se Hamas non rispettasse il cessate-il-fuoco in vigore ieri sera nella Striscia di Gaza dopo una settimana di scontri. Il cessate-il-fuoco "potrebbe durare nove giorni, nove settimane o di più, ma se non tenesse sapremmo cosa fare e valuteremmo la possibilità di riprendere le nostre attività militari in caso di spari o provocazioni", ha avvertito Barak parlando alla radio pubblica.

I membri del Consiglio di Sicurezza dell'Onu hanno invece accolto con favore l'accordo per la tregua tra le parti, al fine di arrivare ad una cessazione duratura delle ostilità a Gaza e in Israele. In una dichiarazione adottata all'unanimità, i Quindici invitano le parti ad agire con serietà per rispettare l'accordo.