Un vicepresidente del Consiglio che ipotizza il complotto e minaccia di presentare una denuncia in Procura. Il Quirinale che dice "quel decreto non è mai arrivato". Le accuse di Di Maio sulla “manina” che avrebbe modificato a sua insaputa il decreto fiscale del suo stesso governo aprono inevitabilmente uno scontro tra Lega e 5 Stelle. Ma sullo sfondo resta il fatto principale, e cioè che al di là della polemica sullo scudo-sì, scudo-no, siamo di fronte a un condono – anzi, a una serie di condoni – in piena regola. “Questa della ‘manina’ è una polemica interna alla maggioranza – spiega il responsabile delle Politiche fiscali della Cgil nazionale Cristian Perniciano intervistato da Rassegna Sindacale –. Come accade per tutte le leggi di bilancio e collegati fiscali, ogni volta circolano diverse versioni che rappresentano le rispettive sensibilità politiche. È una dinamica normale, ognuno aggiunge e taglia. Ma in tutte le versioni il condono c’è, anche se non lo chiamano mai così. Anzi, in verità sono in tutto nove i provvedimenti di condono”.

Rassegna Certo che se fosse introdotto, lo scudo penale sarebbe un colpo ulteriore alla legalità...

Perniciano Sì, lo scudo penale è particolarmente grave perché dà la possibilità di usare l’evasione per scopi illeciti. Ma ripeto, in tutte le versioni del decreto ci sono vari altri tipi di condono con nomi diversi come “stralcio” o “dichiarazione integrativa speciale”. È solo una serie di parole per nascondere la realtà, cioè che si vuole premiare per chi non ha pagato. Perciò non si tratta nemmeno di discutere se è una serie di provvedimenti per i poveri o per i ricchi: è un condono e basta.

Rassegna Stiamo allora ai testi disponibili. Sembra confermata l’estensione e il rinnovo delle rottamazioni delle cartelle. Ennesimo regalo?

Perniciano In base a quanto emerso finora, sì. Reiterare la rottamazione per tre anni consecutivi è un preciso invito all’evasore a non pagare. In altre parole, lo Stato mi sta dicendo che se io mi devo finanziare, mi conviene farlo attraverso l’evasione e non le banche, le quali ovviamente chiedono interessi e garanzie. E così non pagare le tasse diventa una sorta di finanziamento. Non confondiamola con quella che qualcuno chiana “evasione di sopravvivenza”. Questa si chiama “evasione da inefficienza”.

Rassegna Dicevi che non c’è un solo condono, ma vari capitoli nel decreto. Quali sono i più rilevanti?

Perniciano Sicuramente è la cosiddetta “dichiarazione integrativa speciale”. Nelle ultime versioni si parla della possibilità di sanare fino a 2 milioni e mezzo di euro in cinque anni. Qui salta anche la retorica della pace fiscale per i poveri. Dove sta la povertà quando si sono evasi 2 milioni e mezzo di euro? Questo è un premio per i disonesti, non certo per i dipendenti e i pensionati che per loro natura e obbligo pagano le tasse.

Rassegna Come funziona invece lo stralcio delle cartelle fino a mille euro?

Perniciano Avrebbe anche un senso di fronte a situazioni non sanate da tanti anni e per piccoli debiti poco remunerativi. Ma fare lo stralcio completamente gratuito è davvero troppo, avessero almeno pensato di riscuotere un obolo. E poi bisogna ricordarsi che questi debiti di mille euro li hanno anche persone benestanti che possono pagarli. Insomma, capisco il senso organizzativo della cosa, ma sicuramente si poteva fare meglio.

Rassegna Non c’è il pericolo che mentre monta tutta questa discussione, qualcuno si metta alla finestra e non paghi più in attesa delle decisioni finali?

Perniciano Sì, certo. In letteratura è ampiamente dimostrato che il solo annunciare un condono fa bloccare gli incassi, anche per il futuro. Un Paese che fa tutti questi condoni di fatto lancia il messaggio ai contribuenti che avendo un po’ pazienza e tenendo duro ai primi richiami dell’Agenzia delle entrate, prima o poi spunta un modo più conveniente.

Rassegna In conclusione, qual è il tuo giudizio sulla politica tributaria del governo?

Perniciano Non dà niente ai lavoratori e ai pensionati, non crea lavoro, né lo incentiva, e strizza l’occhio all’evasione. E con la flat tax ultima versione, il governo spinge verso l’inefficienza della piccola impresa e dei professionisti, una sorta di “condanna” a restare piccoli, perché per accedere al regime forfettario devi essere per forza senza dipendenti, mentre sei fai grossi investimenti ti conviene ancora il regime ordinario.