Racconto dilaniante sulla società odierna, Il Contagio è una commedia teatrale diretta dal regista Nuccio Siano ispirata all’omonimo romanzo di Walter Siti. Il libro, pubblicato nei primi mesi dell’anno da Mondadori, è stato accolto dalla critica letteraria come una ideale continuazione dei romanzi sulle borgate romane di Pier Paolo Pasolini, sia per la lingua utilizzata che per i personaggi, riconosciuti come eredi di Ragazzi di vita e Accattone. In scena, al Colosseo Nuovo Teatro di Roma, una realtà, quella delle borgate di oggi, in cui diventa lampante la profezia pasoliniana del progressivo omologarsi di borghesia e nuovo proletariato urbano, dove l’una si integra nell’altro e viceversa, dove il mezzo di comunicazione più veloce e utilizzato è la televisione, in cui la volgarità e l’esaltazione della ricchezza diventano ingredienti accattivanti. Nascono da qui, all’interno della società e nello spettacolo, messaggi-trappola nei quali precipitano vorticosamente il pubblico televisivo e il pubblico del teatro.

Questo è quindi “il contagio”, un mondo senza innocenza e culturalmente disorientato. Temi sicuramente cupi, temi attuali, contrapposti però a una solarità scenica fatta di ritmo e sottolineata da una forte parlata romanesca. Il tutto coadiuvato dalla musica del gruppo inglese Radiohead e da cover inedite di Nuccio Siano stesso, che si fa apprezzare cantando dal vivo Cosa sono le nuvole, testo di Pier Paolo Pasolini su musica di Domenico Modugno. Un progetto quasi cinematografico, fatto di tanti quadri viventi in cui si raccontano differenti storie, ora di affermazione della propria identità, talvolta di dolore, ora di gioia, ma anche di morte violenta e precoce. Un susseguirsi di eventi, narrati singolarmente e/o in gruppo dagli attori che, attraversando la scena, si muovono all’interno di uno scheletro coreografico preciso, trascinandosi l’eco della vicenda che li ha preceduti e annunciandone una nuova. Se, da un lato, la recitazione è importante, dall’altro si impone un impegnativo lavoro sul corpo che esalta una fisicità concreta, nella sua elementare violenza. La recitazione d’altro canto, nonostante i vari registri, risulta proprio per questo spiazzante e mai convenzionale.

L’infittirsi dei quadri tende la corda, stira il tempo e, nonostante la pausa fra il primo e il secondo atto, si resta in apnea, come intrappolati in una rete, fatta di tensione e di un piacevole sentimento di sospensione in attesa del seguito. Lo spettacolo è stato rappresentato in prima nazionale nell’ambito di Quartieri dell’Arte, Festival internazionale di Drammaturgia contemporanea di Viterbo e Caprarola. Il progetto è nato da un laboratorio, promosso dall’Associazione culturale Beat 72 e dall’Associazione culturale Porta Nova e vede la presenza di quattordici attori, che citiamo tutti per l’impegno e la presenza scenica: Tiziana Avarista, Marina Biondi, Michele Botrugno, Alessandra Costanzo, Riccardo Floris, Carmen Giardina, Fabio Gomiero, Mario Grossi, Anna Maria Loliva, Federica Marchettini, Isabella Martelli, Maurizio Palladino, Maurizio Tesei, guidati dallo stesso regista nelle vesti del professore. Dopo la prima di mercoledì 8 ottobre Il Contagio sarà in scena fino al 26 ottobre e sarà visibile sul portale www.e-theatre.it.

(Nel podcast di Radioarticolo1.it la trasmissione di Ellecult del 3 ottobre dedicata allo spettacolo di Nuccio Siano oltre che al teatro di Ulderico Pesce.)