I 215 lavoratori licenziati da Natuzzi un mese fa saranno riassunti con gradualità in una Newco che sarà costituita entro il 30 novembre e controllata dallo stesso Gruppo Natuzzi. È questo il risultato dell'intesa raggiunta tra le parti. "L'accordo quadro firmato al Mise ha il merito di dare finalmente piena attuazione agli accordi sottoscritti in questi anni con Natuzzi e il ministero dello Sviluppo economico, e permette di realizzare quello che abbiamo sempre sostenuto: nessun lavoratore deve rimanere a casa". È quanto affermano i segretari generali di Fenea Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, Fabrizio Pascucci, Salvatore Federico, Marinella Meschieri.

“Questo importante risultato – si legge in una nota – si aggiunge a quello ottenuto con l’accordo del 2015, con cui eravamo riusciti ad evitare i licenziamenti attraverso l’utilizzo del contratto di solidarietà per 1.918 lavoratori. Il metodo da noi sostenuto in questi anni ha permesso di superare gli esuberi riportando in azienda produzioni e processi che nel tempo Natuzzi aveva esternalizzato, sia in Italia che all'estero”.

La nuova azienda sorgerà nel sito produttivo di Ginosa, in provincia di Taranto, che sarà riconvertito per la lavorazione e la trasformazione del poliuretano. I lavoratori dovranno seguire un massiccio piano formativo per la riqualificazione professionale - anche perché molti di loro sono fuori dal ciclo produttivo da oltre 10 anni - e manterranno i diritti normativi acquisiti in precedenza. L’inquadramento iniziale sarà il livello AE1 del contratto legno (qualifica di operaio), ma entro il termine del periodo di formazione le parti si incontreranno per definire i nuovi inquadramenti. Nel periodo necessario alla riconversione e alla trasformazione dello stabilimento, quantificato in 24 mesi, ai lavoratori sarà applicata la cassa integrazione in deroga e poi quella straordinaria per riorganizzazione.

"L’accordo - proseguono i sindacalisti - è arrivato dopo una vertenza lunga e complessa. Il risultato conseguito, su cui determinante è stata la disponibilità del ministero e delle regioni, è frutto dell’impegno e della pervicacia dei sindacati a tutti i livelli, delle Rsu e dei lavoratori di Natuzzi, che con le loro iniziative ci hanno consentito di giungere a questo accordo che garantisce ai 215 lavoratori già licenziati un’altra opportunità lavorativa. Ciò potrà assicurare un futuro sereno alle loro famiglie, in un territorio dove i livelli di disoccupazione sono molto elevati”.