Travolto da un lastrone di circa due tonnellate di marmo. È morto così un cavatore di 46 anni. L'incidente è avvenuto oggi a Carrara, in località Torano. Secondo le prime ricostruzioni, l'uomo, che stava lavorando con il fratello, aveva appena finito il taglio di un blocco di marmo e stava togliendo le impalcature sistemate attorno al blocco stesso, quando un pesante lastrone si è spezzato, travolgendolo. I primi a dare l'allarme sono stati i compagni di lavoro, ma per la vittima, il cui corpo non è stato ancora recuperato, non c'era più niente da fare.

“Nonostante le denunce degli ultimi mesi e le iniziative intraprese dalla Regione Toscana – affermano in una nota il segretario regionale della Cgil Mauro Fuso e il numero uno della Cgil di Massa Carrara Paolo Gozzani – a Carrara si continua a morire nelle cave di marmo. L'ultimo incidente mortale di oggi ci fa urlare di sdegno. Ci sono luoghi di lavoro dove non si rispettano i requisiti minimi per la sicurezza e ci sono lavori dove il rischio è molto alto. Per salvare il lavoro e la vita dei lavoratori quando mancano i requisiti di sicurezza bisogna avere il coraggio chiudere le attività fino al ripristino non del minimo, ma del massimo di sicurezza possibile". 

"Di lavoro – concludono i due sindacalisti – c'è bisogno per vivere, di lavoro non si deve morire. Purtroppo gli infortuni sul lavoro si susseguono nel nostro Paese con una frequenza allarmante: è assolutamente prioritario invertire con forza questa sequenza mortale. È un compito di tutti e in particolare di chi, come il governo, ha strumenti e poteri per intervenire con messaggi netti così come indicato spesso dal presidente della Repubblica”.