Sabato 16 settembre 2017, presso la sede della Regione Emilia Romagna, è stato presentato e sottoscritto il primo "Protocollo regionale sull'attuazione delle misure contro la povertà", alla presenza del presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. Marina Balestrieri, segreteria Cgil Emilia Romagna, è intervenuta in qualità di rappresentante delle organizzazioni sindacali firmatarie (Cgil Cisl Uil ER), sostenendo l'importanza della firma del Protocollo per l'attuazione del Reddito di solidarietà (Res) e delle misure di contrasto alla povertà ed esclusione sociale nella nostra regione. "Condividere impegni ed obiettivi per consentire alle persone di poter uscire da una condizione di povertà e di disagio sociale", rivendica Balestrieri, "è stato frutto anche di un confronto sindacale tra le parti che ha visto Cgil Cisl Uil apprezzare e condividere la legge regionale di Misure di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito' del dicembre scorso". 

Si tratta, prosegue la responsabile welfare, assistenza, salute e politiche abitative della Cgil regionale, di "un primo passo per la riduzione delle diseguaglianze, un provvedimento universale, avente carattere non assistenziale e non risarcitorio per il quale sono state stanziate risorse strutturali, che si inserisce a pieno titolo nell'ambito del Patto per il lavoro del luglio 2015  e della legge regionale 14/2015 a sostegno dell'inserimento e dell'inclusione sociale delle persone in condizione di fragilità e di vulnerabilità. Se nel Paese ci sono oltre 4,8 milioni di cittadini in povertà assoluta ed in Emilia Romagna oltre 65 mila famiglie in queste condizioni, è evidente che le misure di contrasto alla povertà ed esclusione sociale devono essere  strettamente correlate a misure concrete per creare occupazione e posti di lavoro, sfida che in questa regione abbiamo condiviso appunto con la sottoscrizione del Patto per il lavoro". 

Per Balestrieri "universalità, inclusione, integrazione tra servizi pubblici del lavoro, sociali e sanitari, responsabilità delle istituzioni pubbliche, rafforzamento del ruolo del servizio sociale territoriale, quale strumento di governo e regolazione dei servizi e dei soggetti della comunità, investimento nei progetti personalizzati delle équipe multi-professionali al fine di creare le condizioni di uscire dalla condizione di povertà, sono solo alcuni elementi significativi che ci hanno fatto cogliere la sfida per costruire insieme le condizioni per contrastare e superare le povertà e l'emarginazione sociale". 

E conclude: "Regione, Comuni, terzo settore e organizzazioni sindacali, ognuno per la propria parte e competenza, con la firma di questo protocollo hanno assunto impegni precisi. Pensiamo che anche questo possa contribuire a costruire le condizioni per una società più equa e meno diseguale". Gli altri sottoscrittori del protocollo, oltre alla Regione e a Cgil, Cisl e Uil, sono Anci, Forum del Terzo settore, Caritas Emilia-Romagna, Fondazione Banco Alimentare Emilia-Romagna Onlus, FioPSD, Federazione italiana organismi per le Persone Senza Dimora.