Nonostante la grave situazione di crisi economica che sta travolgendo i mercati mondiali, compreso quello del pneumatico, la “Michelin Italia” ha presentato un piano di modernizzazione e riorganizzazione delle proprie attività in Italia, finalizzato a consolidare la propria presenza sul territorio nazionale.

“L'investimento previsto - è quanto si legge nell'intesa firmata il 2 dicembre scorso con i sindacati del settore Filcem Cgil, Femca Cisl e Uilcem Uil – si aggira attorno ai 200 milioni di euro nel quinquennio 2009-2013, di cui 89 milioni nel biennio 2009-2010 e 111 nel triennio 2011-2013”. La buona riuscita del piano industriale, fanno sapere i sindacati, soddisfatti per un'intesa che difende l'occupazione, “permetterà, entro il 2013, un aumento progressivo del tonnellaggio del prodotto finito pari al 10 per cento”, soprattutto nello stabilimento di Cuneo che diventerà, secondo gli intendimenti di Michelin, la fabbrica dell'Europa occidentale più importante per pneumatici vettura di alta gamma.

“Sollecitata dai sindacati
– sottolinea Stefania Pomante, della segreteria nazionale Filcem Cgil - la Michelin ha precisato di considerare la “responsabilità sociale di impresa” un proprio punto quantificante delle sue politiche industriali, impegnandosi da subito nel creare opportunità occupazionali interne o esterne all'azienda per ogni dipendente coinvolto dal piano industriale, salvaguardando le competenze e le professionalità soprattutto delle risorse umane più giovani, compresi i tempi determinati”.

Nonostante la cessazione
delle attività nello stabilimento di Torino Stura, concludono le organizzazioni dei lavoratori, “la presenza di Michelin in Italia, se il piano industriale verrà interamente attuato, sarà consolidata e resa più competitiva sui mercati internazionali”.