“Questo sciopero ha un significato particolare perché la nostra fabbrica, da un giorno all’altro, è stata dichiarata non più strategica per il gruppo. Noi diciamo no alla vendita, vogliamo che l’accordo del 25 ottobre al mise sia rispettato, vogliamo continuare a lavorare e a fare quello che sappiamo fare da 50 anni. La nostra storia, le nostre competenze, professionalità e sacrifici non saranno cancellati con una x”. Chi parla è un operaio della Whirlpool, Raffaele Romano, che insieme ad altre migliaia di persone ha partecipato al corteo di Napoli in occasione dello sciopero generale dei metalmeccanici (i lavoratori sono scesi in piazza anche a Firenze e a Milano). “Con noi – ha spiegato il lavoratore – ci sono i nostri figli: per loro stiamo combattendo per stipendi dignitosi e non per essere sottoposti a ricatti. Voglio ringraziare tutti per la solidarietà che ci hanno portato in questi giorni. E al governo voglio dire che deve mettere in campo politiche di investimento e sviluppo. Il Sud ha bisogno di essere competitivo e non un peso da sopportare e scaricare. La nostra lotta andrà avanti fin quando non ci sarà una marcia indietro da parte di Whirlpool”.

In piazza ci sono anche gli operai della Blutech di Termini Imerese. “Il governo – afferma uno di loro, Vincenzo Comella – deve sapere che non molleremo. Il 21 saremo convocati lo stesso giorno della Whirlpool. Noi in quella sede continueremo a fare la nostra parte perché vogliamo riportare il lavoro a Termini Imerese e per riportare Fca al tavolo della trattativa. Doveva darci delle attività perché non se ne può fare a meno, Termini Imerese deve ripartire”.

“Siamo qui – precisa Iolanda Conte della Schneider di Napoli – per rivendicare la mancanza assoluta da parte di questo governo di una politica industriale per il Mezzogiorno, per denunciare la mancanza di una strategia politica che elimini i vincoli, per dire no alle morti bianche e per difendere i nostri diritti. Ricordiamo al governo l’articolo 1 della Costituzione, che il lavoro stabile deve essere garantito a tutti. I fatti oggi dimostrano che il sindacato è al fianco dei lavoratori e rappresenta la voce del popolo. In piazza non abbiamo bandiere politiche. Basta con queste campagne elettorali, noi rappresentiamo l’intero Sud che vuole garanzie di lavoro certo”.

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