I lavoratori della Meliconi di Cadriano di Granarolo (Bo) si sono riuniti, oggi (11/11), in assemblea, dopo il quinto incontro con l'azienda per discutere della procedura di licenziamento di 33 lavoratori su 171. In assemblea è stato proclamato lo sciopero contro la scelta unilaterale dell'azienda di procedere ai licenziamenti e contro la chiusura della discussione sull'utilizzo di ammortizzatori sociali conservativi, che eviterebbero gli esuberi.

"Le organizzazioni sindacali – si legge in un comunicato – ritengono gravissimo l'atteggiamento dell'azienda e invitano la stessa a cambiare la propria posizione, già a partire dall'incontro programmato per lunedì 16 novembre, presso la Città metropolitana. "Le soluzioni alternative esistono e vanno utilizzate", sostengono Fim e Fiom. "Meliconi - dichiara Roberta Castronuovo della Fim Cisl Area metropolitana bolognese - è un'azienda che non risolverà i propri problemi attraverso licenziamenti. Occorre invece riprogrammare la strategia industriale allo scopo di aumentare le vendite e riorganizzare l'intera fabbrica, partendo dalla formazione professionale e dalla valorizzazione delle attuali mansioni non all'avanguardia nel 2016".

"È inaccettabile - dichiara Giuliana Righi della Fiom Cgil Bologna – che l'azienda pensi di risolvere i propri problemi con dei licenziamenti. In questa azienda ci sono lavoratori e lavoratrici che hanno anzianità di 20 -30 anni, che hanno faticato dentro questa fabbrica e che non possono accettare di essere considerati dei numeri".