“Dobbiamo utilizzare la discussione congressuale per ragionare sul modo col quale la nostra organizzazione debba entrare a pieno nella campagna per le elezioni europee, forti dei nostri valori europeisti e convinti che per salvare l'Europa e rilanciarla non basta semplicemente dire che ci vuole più Europa, ma che serve un'altra Europa”. Lo ha detto Giuseppe Massafra, segretario nazionale della Cgil, in un passaggio del suo intervento al VII congresso della Flai Cgil. “Un’Europa sociale - ha proseguito - che sia lontana dalle preoccupazioni dell'austerità” e che superi i sentimenti di “diffidenza, preoccupazione, incertezza e instabilità” determinati da anni di crisi economica.

L'intervento integrale su RadioArticolo1

 

“I venti del nazionalismo soffiano forte ed erodono i pilastri alla base del sogno europeo - ha detto Massafra -. Il sovranismo contiene in sé i germi dell'autoritarismo. Oggi l’Europa scricchiola, è messa in discussione perché percepita dai suoi stessi abitanti come sempre più lontana e ostile”. Ma in questo “rifiuto dell'Europa” è tanta la responsabilità di chi doveva “governare il processo di unificazione politica” e ha fallito.

Questi venti soffiano anche in Italia, dove “le manifestazioni di intolleranza fanno riaffiorare preoccupazioni” legate “all'epoca più buia della nostra storia”. E “le ricette semplici della politica solo quelle di cavalcare le paure invece di fornire le risposte per tornare a costruire fiducia nel futuro”. E’ “più facile trovare consenso costruendo capri espiatori” e additando un “nemico che viene da fuori”, ha proseguito Massafra.

“Allora si capisce tanto accanimento in tema di politiche migratorie. Dietro a quell’equazione in base alla quale occuparsi di immigrazione significa occuparsi di ordine pubblico si cela la presenza di un fenomeno strutturale” al quale occorre contrapporre i valori “della solidarietà, dell'integrazione, dell'umanità”. “Dobbiamo superare quelle aberrazioni normative apportate dalla Bossi-Fini”, la prima legge che ha “introdotto il reato di clandestinità: per la prima volta in un ordinamento giuridico si stabilisce che uno è colpevole per quello che è e non per quello che fa, e questo è inaccettabile”.

Ma - prosegue Massafra - “questa condizione sociale non si sta limitando solo alla condizione degli immigrati. Un emendamento nel Decreto sicurezza ha stabilito sostanzialmente che hai creato anche il reato di accattonaggio, quindi si comincia a colpire la condizione di povertà”. I nuovi provvedimenti del governo giallo-verde stanno “producendo una spaccatura, e  una disgregazione nella società”, ha ammonito Massafra, ricordando anche l’attacco in corso al sistema degli Sprar e al modello di accoglienza di Riace.