E' stato definito il primo "sciopero dei sindaci d’Italia" e avrà luogo domani, giovedì 15 settembre, quando tutti i municipi d’Italia riuniranno i propri organi per protestare contro gli effetti della manovra del governo, mentre i sindaci, contestualmente, restituiranno ai prefetti le proprie deleghe sulle funzioni di anagrafe. Alla mobilitazione hanno aderito anche Conferenza delle Regioni e Upi, tutti sul piede di guerra contro la manovra, un provvedimento giudicato iniquo che taglia i servizi fondamentali per i cittadini.

L'agenda, riportata dall'agenzia TMNews prevede per domani alle 10 una riunione straordinaria della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, convocata dal presidente Vasco Errani. Nel pomeriggio, invece, dovrebbe svolgersi un incontro con il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto. In quella sede i governatori dovrebbero riconsegnare i contratti relativi al trasporto pubblico locale. Sempre per domani dalle 11 alle 14 si svolgerà l'Assemblea straordinaria delle Province (partecipano anche Regioni e Comuni) a piazza Montecitorio. L'Upi, oltre a protestare contro i tagli previsti dal decreto, manifesta anche contro un progetto di abolizione delle Province "confuso e che non prevede una riforma organica del Paese".

Ma, nonostante si tratti di una protesta simbolica senza interruzione dei servizi, il fronte finora compatto dei sindaci sembra iniziare a incrinarsi con alcuni primi cittadini che hanno deciso di non aderire allo sciopero perchè mette a rischio i servizi per i cittadini. Alla mobilitazione, si uniranno una serie di altre iniziative, tra le quali il ricorso alla Corte costituzionale contro gli articoli 4 e 16 della manovra, ovvero quelli che obbligano i Comuni alla dismissione delle società partecipate e che intervengono sull`organizzazione istituzionale dei 5.800 piccoli Comuni sugli 8mila totali.

"La mancanza da parte del governo di una leale collaborazione - spiega il vicepresidente dell`Anci Graziano Delrio sul sito dell'associazione - ci obbliga a continuare nella nostra mobilitazione contro una manovra iniqua e dannosa per i cittadini e per il Paese. I servizi ai cittadini saranno compromessi in modo irreversibile, mentre il Paese resta in stagnazione, il Patto di stabilità ci strangola e non ci viene consentito di utilizzare 40 miliardi di residui passivi, che sarebbero una manna per la ripresa economica".

Con i sindaci in piazza ci sarà anche la Fp Cgil. "Lo sciopero dei sindaci indetto dall'Anci è una giusta azione di protesta contro una manovra che mette a rischio la tenuta dei servizi essenziali per i cittadini - si legge in una nota di Daniele Giordano, Segretario Nazionale dell'Fp-Cgil - Per questo parteciperemo alle iniziative che si svolgeranno sui territori, dalle manifestazioni ai consigli comunali aperti ai cittadini. I sindaci fanno bene a spiegare le ragioni della loro protesta alle proprie comunità e noi crediamo di dover fare la nostra parte nel far comprendere quanto duro sia il prezzo pagato dai lavoratori che forniscono servizi pubblici".