Ferie e riposi saltati, organici ridotti, turni massacranti, ricorso massiccio agli straordinari. Sono solo alcune delle motivazioni che hanno portato oggi (venerdì 15 aprile) i 4.400 lavoratori dell’Azienda ospedaliera di Padova a proclamare lo sciopero generale del personale. Un’astensione dal lavoro che i sindacati Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, nel volantino distribuito alla cittadinanza durante il presidio, hanno precisato essere “in favore dei pazienti”, orientata dunque a migliorare la qualità dei servizi, delle prestazioni e dell’assistenza sanitaria.

In una lunga lettera inviata alla Regione Veneto, i sindacati espongono le numerose criticità dell’ospedale: 120 gravidanze all’anno non sostituite, turnover sostituito con ritardo o non sostituito, arretrati di ferie elevatissimi (ogni lavoratore ha usufruito solo del 41 per cento delle ferie spettanti sino a oggi), accumulazione di migliaia di ore di “recupero” (124 mila solo per il 2013) mai pagate e mai recuperate, 1.400 turni di straordinario solo per garantire le ferie estive, turni continui di “reperibilità attiva” (nell’area trapiantologica, ad esempio, si arriva a superare le 200 ore mensili di lavoro).

Una situazione ormai insostenibile, spiegano i sindacati, che necessita di un deciso cambio di rotta. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl chiedono dunque l’assunzione di 60 infermieri e 40 operatori socio-sanitari, cui dovrà aggiungersi ulteriore personale nel momento in cui saranno attivati i nuovi posti letto in alcuni comparti (sanità penitenziaria, psichiatria infantile e trapianti di midollo negli adulti). Più in generale, i sindacati chiedono di assumere “tutto il personale necessario al fine di garantire quanto previsto dai Ccnl vigenti e dalle normative nazionali” e di “prevedere il relativo adeguamento dei fondi contrattuali nel momento in cui siano integrate le dotazioni organiche come richiesto”.