Il popolo antifascista scende in piazza a Roma, capitale della Repubblica nata dalla Resistenza. Oggi, 24 febbraio, è infatti il giorno della grande manifestazione "Mai più fascismi-Mai più razzismi", indetta dalle 23 organizzazioni sociali, sindacali e politiche promotrici dell'appello "Mai più fascismi": Acli, Aned, Anpi, Anppia, Arci, Ars, Articolo 21, Cgil, Cisl, Comitati Dossetti, Coordinamento democrazia costituzionale, Fiap, Fivl, Istituto Alcide Cervi, L'altra Europa con Tsipras, Libera, Liberi e uguali, Libertà e giustizia, Pci, Pd, Prc, Uil e Uisp.

L'appuntamento è per le 13.30 in piazza della Repubblica, da dove partirà il corteo che arriverà in piazza del Popolo, risalendo largo di Santa Susanna, via Barberini, via Sistina, piazza Trinità dei Monti e viale Gabriele D'Annunzio. A piazza del Popolo è stato allestito un palco, su cui si alterneranno letture, musica e interventi. A presentare la manifestazione sarà l'attore Giulio Scarpati, mentre l'apertura sarà affidata alla musica dei Modena City Ramblers. Seguirà la lettura, da parte di studenti e studentesse, di lettere e racconti di partigiane e partigiani. Verrà poi trasmesso un videomessaggio della senatrice a vita Liliana Segre. Al termine, ancora letture della Resistenza e quindi l'intervento di Ella, una giovane rifugiata nigeriana. A seguire, un video sulle leggi razziali volute dal fascismo, poi ancora letture e l'intervento finale di Carla Nespolo, presidente nazionale dell'Anpi.

Tante le adesioni, tra cui quelle dell'Unione delle comunità ebraiche italiane, di Roma capitale, dell'Unione degli universitari, della Rete degli studenti medi, della Rete della Conoscenza, del movimento Lgbt, di Legambiente, della Fnsi, di Articolo 21 e della Rete Nobavaglio. Ad aprire il corteo sarà lo striscione unitario "Mai più fascismi-Mai più razzismi", portato da dirigenti delle organizzazioni promotrici. Prevista anche la partecipazione di sindaci e presidenti di Regione con le fasce e i gonfaloni. Nel corso della manifestazione in piazza del Popolo sarà possibile firmare l'appello 'Mai piu' fascismi' (la raccolta firme proseguirà poi fino alla fine di maggio) con cui si chiede alle istituzioni, tra l'altro, di sciogliere le organizzazioni che si richiamano al fascismo e al nazismo.

"Chiediamo che si applichi la Costituzione e le leggi che ne sono derivate che vietano in Italia la ricostituzione dei partiti fascisti, riconoscendo il reato di apologia del fascismo". Così Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, in un'intervista rilasciata nei giorni scorsi a Radioarticolo1. "Sono leggi che non limitano affatto la libertà, come qualcuno sostiene - ha spiegato il segretario generale della Cgil - ma che, anzi, sono state pensate proprio a tutela delle libertà. Poi il sindacato, oltre a partecipare a questo importante movimento collettivo antifascista, ha un altro compito fondamentale: organizzare il disagio. Perché, oltre all’insipienza della politica che ha tollerato slogan e attacchi alle istituzioni che non andavano tollerati, c’è, come detto prima, il disagio delle persone, la mancanza di risposte, le periferie abbandonate, i lavori poveri. E allora abbiamo bisogno di ricostruire condizioni di diritto per tutti i lavoratori, qualunque sia il loro impiego. Questo vale anche per le condizioni sociali: non può esserci una povertà che prolifera senza che nessuno organizzi collettivamente una rivendicazione di risposte adeguate. Dobbiamo tornare al significato originario della parola 'solidarietà', al suo senso mutualistico".

 

Con la manifestazione nazionale e unitaria di sabato 24 febbraio, spiegano le organizzazioni promotrici, "dopo le iniziative dei mesi scorsi, a cominciare dal 28 ottobre 2017 e dopo le manifestazioni a Macerata e in molte altre città d’Italia, si deve rafforzare un paziente lavoro di valorizzazione della dignità della persona, dell’apprendimento culturale fin dall’età scolare, del recupero e della trasmissione della memoria, per riaffermare il valore della Costituzione e della sua piena attuazione. Fascismi e razzismi hanno provocato nel Novecento le più sconvolgenti tragedie della nostra storia. Mai più! Per unire: solidarietà e libertà siano il perno della democrazia di oggi e di domani".