Sono 142 le opere incompiute in Sicilia. “Uno schiaffo ai siciliani e ai lavoratori” dice la Fillea Cgil dell’isola, autrice della denuncia (su dati del ministero delle Infrastrutture). I contributi già stanziati valgono oltre 416 milioni di euro, mentre ulteriori 207 sarebbero necessari per il loro completamento. Il caso più eclatante? Il finanziamento di 22 milioni di euro al Comune di Aragona per il potenziamento dell’accessibilità alla strada statale 189 di altri Comuni dell'hinterland, dove, a fronte di risorse già interamente stanziate, i lavori non sono ancora iniziati.

“Sono tutte opere strategiche che riguardano la viabilità, e in generale l'innalzamento della qualità della vita, che è assurdo restino bloccate” spiega il segretario generale Franco Tarantino. Per non parlare del lavoro edile, sottolinea l’esponente sindacale, che “va sempre più evaporando, pur in presenza di consistenti stanziamenti che potrebbero dare risposte occupazionali di una certa rilevanza". A questo punto, aggiunge, servono “interventi radicali per mettere la burocrazia di fronte alle proprie responsabilità”.

Ma le opere incompiute non sono soltanto nella viabilità. Dieci sono gli interventi programmati per il completamento di aree industriali e artigianali: lo stanziamento è di circa 63 milioni, cui devono aggiungersene altri 35. Otto sono gli interventi programmati per la sicurezza del territorio: 90 milioni sono stai già stanziati, ne mancano poco più di 4 per chiuderli. Infine, ci sono le azioni messe in campo per case popolari, Peep (Piani di edilizia economica popolare, case di riposo e centri immigrati, che non possono essere ultimate se non si reperiscono altri 62 milioni di euro.

“Il banco di prova può essere il Patto per la Sicilia, che può consentire, a fronte di risorse certe, tempi certi per la realizzazione delle opere, individuando chiaramente i responsabili dei ritardi” illustra Tarantino. C’è, infine, la grande preoccupazione per la mancanza di lavoro. “Negli ultimi dieci anni – conclude il segretario generale Fillea Sicilia – abbiamo perso 86 mila posti di lavoro. Un numero altissimo, che dovrebbe richiamare a una maggiore attenzione la politica regionale e locale”.