'Liberi di cosa, in questo paese? Di maledire i telegiornali di regime e di menzogne? Di masticare amaro per la quotidiana collezione di interviste deferenti e di cronache ubbidienti? Liberi di non comprare più i giornali che non piacciono, di tener spenta la televisione, di parlar d'altro? Non è libertà, questa: è rassegnazione, abitudine al peggio, affezione per le nostre miserie. Contro questa rassegnazione, contro il vizio di voltarsi dall'altra parte saremo in Piazza del Popolo domani'. Lo afferma Claudio Fava del coordinamento nazionale di Sinistra e Libertà, presentando l’adesione del suo partito.

“Oggi non sappiamo quali fatti è lecito raccontare – a suo avviso - e quali fatti dovremmo tacere per non finire in galera. Accadeva così in tempi di partito unico. Ma quel partito rimase l'unico perchè troppi italiani, anche dall'opposizione, finsero di non capire. Non vogliamo che accada di nuovo. E dunque saremo in piazza: non per proporre solidarietà a un giornale o per obbedire alla convocazione di un partito ma perché da cittadini, da dirigenti e militanti politici, sentiamo l'urgenza di far ascoltare la nostra voce. Un paese - conclude Fava - che non è informato, che non sa, che non può scegliere è un paese senza libertà'.