Ultimo passaggio parlamentare per il decreto sulla spending review, su cui la Camera si pronuncia a partire dalle 14 di lunedì 6 agosto. Il Senato, dopo il rush degli ultimi giorni con la conversione in legge dei decreti sui tagli e sulle misure in favore delle popolazioni colpite dal terremoto, si prepara invece a sospendere i lavori che riprenderanno il 3 settembre per le commissioni e il 6 settembre per l'Aula. Il decreto ha ottenuto il via libera senza modifiche da parte della commissione Bilancio di Montecitorio.

Il governo ha posto la fiducia e il voto si terrà nel primo pomeriggio di martedì 7 agosto.

Nel testo del maxi-emendamento, che è passato con la fiducia a Palazzo Madama il 31 luglio scorso, c'erano la norma sulle dismissioni immobiliari e la modifica sui farmaci generici, che rappresenta un mezzo passo indietro rispetto alle previsioni perché lascia la decisione finale al medico di famiglia. La norma votata sui farmaci è la seguente: “Il medico che curi un paziente, per la prima volta, per una patologia cronica, ovvero per un nuovo episodio di patologia non cronica”, prescrive il testo, “è tenuto ad indicare nella ricetta del Ssn la sola denominazione del principio attivo contenuto nel farmaco”. Tuttavia il medico “ha facoltà di indicare altresì la denominazione di uno specifico medicinale a base dello stesso principio attivo; tale indicazione è vincolante per il farmacista ove in essa sia inserita, corredata obbligatoriamente di una sintetica motivazione, la clausola di non sostituibilità”.

Tra le novità varate dal Senato, poi, il blocco dell'aumento per tre anni delle tasse universitarie per gli studenti in corso con un Isee familiare sotto ai 40.000 Euro; l'eventuale aumento dovrà essere inferiore a quello dell'inflazione. Confermato invece il forte incremento per tutti i fuori corso: più 25% per i ragazzi con un Isee familiare fino a 90.000 Euro; più 50% per chi ha un Isee familiare tra i 90.000 e i 150.000 euro; addirittura il 100% per i redditi oltre i 150.000.

Altre modifiche al decreto erano arrivate dalla Commissione Bilancio del Senato. Sempre in tema di farmaci e farmacie, sono stati limati gli sconti previsti a carico delle farmacie che scendono dal 3,65 al 2,25, mentre quelli a carico delle aziende scendono dal 6,5% al 4,1%. Poi dal 2013 dovrà partire il nuovo “sistema di remunerazione della filiera”.

Arriva inoltre il tetto di 300.000 euro per la retribuzione a manager e dipendenti delle aziende partecipate dallo Stato, non quotate, Rai compresa. Mentre Bankitalia dovrà tenere conto delle norme sulla spending review che prevedono risparmi su auto blu, buoni pasto, ferie e permessi, consulenze esterne e canoni di locazione degli uffici.

Novità importanti anche in materia di tasse. Le otto regioni in disavanzo sanitario (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) potranno infatti anticipare dal 2014 al 2013 la maggiorazione dell'aliquota addizionale regionale Irpef, dallo 0,5% all'1,1%.

In arrivo risorse per 6 miliardi di euro per aiutare cittadini e imprese dopo il sisma nell'Emilia
. Salvi il Centro sperimentale di cinematografia, l'Istituto centrale per i beni sonori e audiovisivi, la Cineteca nazionale. Infine, da segnalare il raddoppio delle sanzioni comminate dalla Commissione di garanzia dell'attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali e la nuova sforbiciata alle risorse per le intercettazioni telefoniche: il risparmio previsto per il 2012 è di 25 mln e non di 20.

C'è poi il capitolo annoso delle sulle Province, che saranno “riordinate” in modo da averne solo con almeno 350.000 abitanti e un territorio di 2.500 chilometri quadrati. Avranno per il 2012 un contributo di 100 milioni per la riduzione del debito. Rimane la cancellazione di Terni, Isernia e Matera che i senatore avevano cercato di salvare.

Non saranno chiuse automaticamente le società in house, mentre è stato eliminato il taglio di 30 milioni per il 2012 alla ricerca. Salta anche l'obbligo per Regioni, Province e Comuni di sopprimere o accorpare i propri enti ed agenzie, a patto che realizzino un risparmio del 20% per la loro gestione. I risparmi di spesa, che dovrà assicurare la trasformazione delle Prefetture da Ufficio territoriale del Governo ad Ufficio territoriale dello Stato, dovranno essere del 20% e non più del 10%. Slitta di due anni l'obbligo del taglio del 15% degli affitti per immobili in uso alle amministrazioni.

Il ministro della Funzione Pubblica, Filippo Patroni Griffi, durante il fine settimana ha confermato il dimezzamento. “Quando si è partiti con la riduzione improvvisamente molti sono diventati per l'abolizione totale, forse perché si è capito che facevamo sul serio. Anche qui non si tratta di un'abolizione, bensì di una razionalizzazione e riordinamento per evitare una duplicazione di compiti tra Comuni e Regioni. Si arriverà al dimezzamento", ha detto. "Abbiamo tolto la parola accorpamento - aggiunge Patroni Griffi - non per attenuare l'effetto della riforma, ma per evitare che si creassero province di serie A da salvare e di serie B da abolire”.

Sempre durante il week end, poi, è arrivato uno studio di Confesercenti, secondo  il quale la spending review porterà nuove tasse per 1,9 miliardi. A detta del rapporto, l'aumento deriva dalla crescita delle addizionali dell'Irpef che colpiranno 18 milioni di italiani da questa settimana, con l'approvazione del testo alla Camera. Un emendamento permette infatti alle Regioni in deficit sanitario (Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Sicilia, Calabria, Piemonte e Puglia) di anticipare al gennaio 2013 l'aumento di 0,6 punti dell'addizionale gia' previsto per il 2014.