“A cinquant’anni dalla sua istituzione è necessario rilanciare la scuola dell’infanzia statale con un piano di investimenti finalizzato alla sua generalizzazione, discutendo anche, come sta avvenendo in Francia, della sua obbligatorietà in modo progressivo a partire dall’ultimo anno”. Lo afferma in una nota la Flc Cgil, rilanciando i temi dell’assemblea nazionale sulla scuola del 21 e 22 marzo scorsi. “In quell'occasione – ricorda il sindacato – abbiamo fatto proposte chiare e precise per una scuola nuova, la scuola che verrà, che parte proprio dalla valorizzazione e generalizzazione della scuola dell’infanzia, segnalata unanimemente da studi internazionali come fattore determinante del successo formativo. Questo segmento del sistema di istruzione è stato, invece, fortemente penalizzato dalla politica dei tagli degli ultimi dieci anni e totalmente ignorato dalla legge 107/2015 sul piano degli investimenti”.

La sigla di categoria chiede al nuovo Parlamento di impegnarsi “per un serio investimento politico e finanziario, necessario al miglioramento sociale ed economico del Paese; un investimento che preveda organici che rispondano alla necessità di assicurare il modello pedagogico delle 8 ore in tutte le regioni di Italia e al superamento nel nuovo sistema 0-6 del nido inteso ancora come servizio a domanda individuale con i relativi costi per le famiglie. È necessaria, inoltre, la diminuzione del numero di bambini per sezione, l’aumento del personale collaboratore scolastico, strutture adeguate e spazi educativi funzionali alla realizzazione del progetto educativo e per il benessere delle nostre bambine e dei nostri bambini”.