Torna a salire il tasso di disoccupazione in Italia. A ottobre sale al 10,6% (+0,2 punti percentuali su base mensile). A rivelarlo oggi, 30 novembre, è l'Istat, che certifica anche come l'aumento della disoccupazione interessi tutte le classi di età, con la variazione più intensa tra i 50-64enni (+0,4 punti)

L’Istituto di statistica conferma anche l’aumento del tasso di disoccupazione giovanile, che a ottobre sale lievemente e si attesta al 32,5% (+0,1 punti). Gli occupati a ottobre sono invece rimasti sostanzialmente stabili rispetto a settembre (+9.000 unità) mentre sono cresciuti di 159.000 unità sull'anno. L'Istat, poi, aggiunge che il tasso di occupazione, pari al 58,7%, non fa registrare variazioni congiunturali.

Sul trimestre, nel periodo agosto-ottobre 2018, l'occupazione risulta invece in calo rispetto al trimestre precedente (-0,2%, pari a -40.000 unità). La stabilità degli occupati su settembre deriva da un aumento dei dipendenti permanenti (+37.000) e da un calo per i lavoratori a termine (-13.000) e degli indipendenti (-16.000).

Secondo l'Istat, “la stabilità congiunturale dell'occupazione a ottobre è associata a una crescita della disoccupazione, in aumento per il secondo mese consecutivo, dopo l'ampia diminuzione registrata a luglio e agosto”. Aumentano “i dipendenti permanenti, mentre si rileva una diminuzione degli indipendenti e dei dipendenti a termine, che registrano un segno negativo dopo sette mesi di crescita. Nella media degli ultimi tre mesi l'occupazione è in calo rispetto al trimestre precedente”.

Nell'arco dei dodici mesi “la crescita occupazionale resta positiva, spinta soprattutto dai dipendenti a termine e concentrata tra gli ultracinquantenni”. Nei dodici mesi, a fronte della crescita degli occupati si stima un calo dei disoccupati (-4,1%, pari a -118 mila unità) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-1,1%, -143 mila). A ottobre si stima un calo degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,6%, pari a -77 mila unità).

La diminuzione, infine, coinvolge uomini e donne e si distribuisce in tutte le classi di età ad eccezione dei 25-34enni. Il tasso di inattività scende invece al 34,2% (-0,2 punti percentuali).